Notizie Valute e materie prime Petrolio: scatta l’embargo contro l’Iran, segno più per le quotazioni del Brent

Petrolio: scatta l’embargo contro l’Iran, segno più per le quotazioni del Brent

23 Gennaio 2012 18:57

Ok dei Ministri degli Esteri dell’Ue all’embargo petrolifero contro l’Iran. La risoluzione prevede per i Paesi europei il divieto di importare il greggio targato Teheran e riguarda solo i nuovi contratti: per quelli in essere il termine ultimo per cessare le attività è stato fissato al 1° luglio. La misura fa parte dei provvedimenti destinati a colpire il regime degli ayatollah ed il suo controverso programma nucleare.

Il greggio rappresenta circa il 90% delle esportazioni iraniane. In totale Teheran vende all’estero circa 2,5 milioni di barili al giorno. La maggior parte finisce in Asia, il 60 per cento circa, mentre circa il 20% del totale arriva in Europa, dove, stando ai dati diffusi dalla Commissione Ue, i Paesi più colpiti dal provvedimento sono la Grecia (34% delle sue importazioni), la Spagna (15%) e l’Italia (12%).

Il Ministro Terzi getta acqua sul fuoco
Il Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Santagata ha provato a smorzare i toni definendo “nullo” l’impatto della misura. “L’approccio graduale è positivo”, ha commentato Terzi, perché permetterà ai Paesi coinvolti di “assorbire meglio” lo stop alle forniture iraniane. Restano fuori dal provvedimento Ue le importazioni di greggio da parte dell’Eni a saldo dei crediti pregressi.

In linea con le dichiarazioni del capo della diplomazia italiana l’orientamento dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA), secondo cui visto che l’embargo alle importazioni inizierà a farsi sentire sull’offerta solo a partire da metà 2012, c’è tempo per trovare alternative al greggio iraniano.

Nonostante Abdul-Karim Elaibi, Ministro del petrolio iracheno ed attuale presidente dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, abbia rimarcato un ruolo neutrale dell’Opec, una settimana fa l’Arabia Saudita per bocca del Ministro Ali Al Naimi si è offerta di pompare più greggio e di coprire la contrazione dell’output.

Lo spauracchio è la chiusura dello Stretto di Hormuz
L’annuncio dell’embargo Ue ha riportato d’attualità la chiusura dello Stretto di Hormuz, il corridoio attraverso cui passa il 20% circa del traffico mondiale di greggio. “Se ci dovesse essere -ha ribadito oggi Fars Mohammad Kossari, vicecapo della Commissione Esteri e Sicurezza Nazionale del Parlamento di Teheran – una qualsiasi interruzione della vendita di petrolio iraniano, lo Stretto di Hormuz sarà chiuso”. Gli Stati Uniti hanno deciso di andare a vedere il bluff facendo transitare, senza problemi, la portaerei Lincoln all’interno dello Stretto che divide Iran e Oman.

La crescente tensione sta spingendo al rialzo le quotazioni del Brent, il benchmark di riferimento in Europa. Il greggio scambiato all’ICE in questo momento sale dell’1,24% portandosi a 111,22 dollari. Nell’ultimo mese i prezzi del Brent hanno evidenziato un rialzo del 3,5%.