Petrolio: Equita, l’impatto del crollo dei prezzi sulle società del settore oil
Il crollo dei prezzi del petrolio, scivolati ai minimi da maggio del 2009, avranno un impatto significativo sui margini e sui profitti delle società che operano nel settore oil. Dopo il nulla di fatto del vertice Opec, che di fatto ha provocato un surplus di offerta in uno scenario di domanda debole, le quotazioni dell’oro nero hanno subito un brusco strappo ribassista. Gli analisti di Equita, nel report odierno, hanno ridotto le stime sul prezzo del Brent per il periodo 2015-2017: ora le previsioni indicano 75 dollari al barile nel 2015, 80 dollari nel 2016 e 85 dollari nel 2017.
Le stime della sim milanese sono più basse rispetto al consensus raccolto da Bloomberg, che vede il Brent a 80 dollari al barile bel 2015 e a 90 dollari nel biennio successivo. “L’impatto sulle stime societarie è significativo”, spiegano gli esperti di Equita secondo cui per il 2015-2016 la variazione media di stime sull’utile per azione è pari a -27% per Eni, -16% per Bg Group, -11% per Repsol e -2% per Galp.
In particolare su Eni gli analisti hanno tagliato le stime di Ebit adjusted e di utile netto adjusted del 30% per il prossimo anno, del 25% sul 2016 e del 17% per il 2017. Ridotta anche la stima di dividendo da1,12 euro a 1 euro per azione “a parziale copertura della minore generazione di cassa”. Il broker mantiene comunque il giudizio hold sul titolo del Cane a sei zampe visto che “il dividend yield rimane attraente al 7% circa ma la valutazione è ancora elevata considerate le incertezze sulle materie prime e sullo scenario di medio termine”.