Petrolio: Comitato di controllo monitorerà lo stato degli accordi Opec-Non Opec, meno 1,8 milioni di barili per i prossimi sei mesi
Nel corso del weekend appena concluso i Paesi Opec hanno voluto ribadire l’impegno ad attuare i tagli alla produzione stabiliti nel metting del 30 novembre 2016. Si è svolto a Vienna un vertice presso la segreteria dell’Opec, volto a stabilire i passi da effettuare per l’attuazione e la conformità agli accordi suddetti.
Al centro della riunione vi è stato il Joint Opec-Non Opec ministerial monitoring Commitee (JMMC), organo creato dopo l’accordo dello scorso 30 novembre con il fine di monitorare la conformità degli accordi da parte dei sottoscrittori.
I membri del cartello ed alcuni esterni ad esso, come la Russia, hanno stabilito di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili giornalieri per i prossimi sei mesi. E’ stato previsto un sistema di monitoraggio dei tagli, con il Comitato di controllo che si impegna alla stesura di un rapporto mensile il giorno 17 di ogni mese. Tale rapporto avrà la funzione di tenere sotto osservazione l’output di ciascun Paese e quindi la conformità ed il rispetto degli accordi presi.
In questo quadro, il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita, Al-Falih, ha fatto sapere che il Paese (il principale esportatore al mondo di greggio) ha già tagliato più di 500 mila barili al giorno. Sulla stessa rotta vi sarebbero anche Algeria e Kuwait, i cui mini stri del petrolio hanno sottolineato “di aver ridotto la produzione oltre il target stabilito”.
Propositiva anche la Russia. Ieri il ministro dell’energia Alexander Novak ha dichiarato di aver tagliato la sua produzione di petrolio di circa 100.000 barili al giorno, nel rispetto dell’accordo.
Il mercato, che forse era già posizionato su uno scenario del genere, non ha reagito in modo positivo alla notizia. Questa mattina i futures sull’oro nero vengono scambiati in ribasso dell’1,2% a 52,58 dollari a New York. A Londra, Brent sotto di un punto percentuale a 54,92 dollari al barile.