Notizie Notizie Mondo PDD Holdings scatena ansia Cina: crash record per il titolo della holding dell’APP Temu

PDD Holdings scatena ansia Cina: crash record per il titolo della holding dell’APP Temu

27 Agosto 2024 15:33

In Cina e nel mondo esplode il caso PDD Holdings, la holding a cui fa capo Temu, la società retailer  low cost che ha fatto finora la propria fortuna vendendo articoli a prezzi stracciati.

Sono bastate poche ore per veder crollare la capitalizzazione di mercato del gigante cinese dell’e-commerce di quasi 55 miliardi di dollari, sulla scia di un tonfo delle azioni che, nella sola sessione di ieri, è stato di oltre il 28%:

la flessione è stata la più forte da quando il gruppo PDD – che controlla le piattaforme Pinduodo in Cina e Temu sul mercato internazionale – si è quotato a Wall Street, nel 2018.

PDD Holdings: tonfo titolo con frase ripetuta otto volte dal ceo

Fondato nel 2015 da Hua Lin Cai e da Zheng Huang, il gruppo PDD Holdings, che ha sede in Irlanda, a Dublino, è cresciuto negli ultimi anni puntando sul business del fast fashion, ovvero sulla propensione dei consumatori a cambiare look e a indossare abiti sempre diversi a seconda delle tendenze, senza spendere necessariamente un capitale.

Ma anche quello che fino a poco tempo fa era stato considerato una sorta di simbolo della resilienza delle spese per consumi della Cina sta evidentemente traballando, anche se non mancano gli analisti che a avvertono come il crollo delle azioni di ieri sia stato eccessivo, dettato molto probabilmente dal panico.

Bloomberg ha fatto notare che dal gigante che controlla l’APP di shopping Temu è stato lanciato un campanello d’allarme non solo sul business della società, ma sulle condizioni di salute dell’intera economia cinese.

Il tonfo delle azioni si spiega non solo con i conti che sono stati diffusi da PDD, ma anche – ha puntualizzato Bloomberg – con un “outlook fosco che ha sorpreso gli investitori”.

Di fatto, nel corso della conferenza indetta per commentare i risultati di bilancio riportati dalla società madre di Temu, il ceo di PDD Holdings Chen Lei ha menzionato almeno otto volte che il fatturato e i profitti dovranno “inevitabilmente scendere”, a causa del rallentamento della crescita economica.

Stiamo assistendo a diverse nuove sfide di fronte a noi, dai cambiamenti che interessano la domanda dei consumatori, alla competizione che si sta facendo più intensa, e alle incertezze nel contesto globale”, ha detto Che, rivolgendosi agli analisti.

Sia il ceo che gli altri dirigenti di PDD hanno tenuto a precisare di rimanere fiduciosi nella solidità dei consumi in Cina in un ottica di più lungo termine. Tuttavia, le loro parole non sono state sufficienti ad arginare la raffica di sell off che si è scagliata sul titolo:

a cadere anche le azioni delle rivali cinesi Alibaba e JD.com, che sono scivolate del 4% circa a Hong Kong.

L’outlook prova del nove della debolezza dei consumi in Cina?

Bloomberg ha spiegato che gli avvertimenti di PDD hanno preso in contropiede gli investitori in quanto la società è nota per essere considerata la principale beneficiaria della strategia low cost lanciata in Cina con la sua controllata Pinduodo e nel mondo con la sua APP Temu, in un momento di volatilità economica senza precedenti, che sta portando i consumatori di tutto il pianeta a essere particolarmente cauti nella gestione dei rispettivi budget.

PDD non è stato tra l’altro l’unica vittima del timore di un forte deterioramento dell’outlook sulle spese per consumi in Cina, visto che l’alert si è accompagnato a quelli lanciati da altre aziende:

come dal produttore di acqua in bottiglia Nongfu Spring, che ha annunciato di aver assistito alla crescita degli utili, nel primo semestre dell’anno, più bassa dal suo sbarco in Borsa nel 2020; e come dalla catena di fast food Din Tai Fung, che ha annunciato la chiusura di più di una dozzina di ristoranti.

Lo scorso mese, inoltre, Starbucks ha annunciato di aver sofferto nel trimestre terminato a giugno un calo del giro d’affari, in Cina, pari a -14%.

Indicazioni negative sullo stato di salute delle spese per consumi cinesi sono arrivate anche la scorsa settimana con gli utili degli altri colossi dell’e-commerce Alibaba e JD.com.

Il grande problema è la debolezza dei consumi in Cina”, ha commentato a Bloomberg Joshua Crabb, responsabile della divisione dei mercati azionari dell’Asia Pacifico di Robeco Hong Kong, citando la competizione accesa nel settore e la debolezza dei consumi.

Il paragone tra crollo PDD e capitalizzazione Eni

A commentare il caso PDD anche Gabriel Debach, market analyst di eToro, che si è chiesto se per caso il business di Temu sia davvero sostenibile:

“Ieri, PDD Holdings, nota per la piattaforma e-commerce Temu, ha vissuto la sua peggiore giornata di sempre in borsa. Dopo la pubblicazione di risultati deludenti, la società ha perso circa 55 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato. Per fare un confronto, Eni, la quinta società italiana per market cap, ha una capitalizzazione di 52 miliardi di dollari. Con una flessione del 28,5%, PDD è stato il peggior titolo del Nasdaq 100, influenzando l’indice nonostante rappresenti solo lo 0,62% del totale. Questo calo ha contribuito a una perdita di 25 punti base nel Nasdaq 100, misurato dall’ETF QQQ”.

“Le difficoltà di PDD – ha continuato l’analista di eToro – derivano principalmente dalle ‘nuove sfide legate ai cambiamenti nella domanda dei consumatori, all’intensificarsi della concorrenza e alle incertezze globali’, secondo quanto riportato dalla direzione. Questi fattori continueranno probabilmente a pesare sui risultati finanziari nel breve termine. Il co-fondatore Chen Lei ha riconosciuto che l’attuale traiettoria della società non è sostenibile, specialmente con concorrenti come TikTok di ByteDance e Alibaba Group che competono per attrarre consumatori attenti al budget”.

Debach ha ricordato che, “nel tentativo di espandersi oltre i confini cinesi, PDD ha investito molto nella crescita internazionale della sua piattaforma Temu, cercando di sfuggire alla debolezza dell’economia cinese. Tuttavia, la concorrenza globale è feroce – persino Amazon sta valutando di entrare nel settore – e i dirigenti sono stati cauti nel parlare delle prestazioni internazionali. Chen ha sottolineato l’importanza di investire ulteriormente nel supporto ai commercianti, poiché i concorrenti cercano di sottrarre loro quote di mercato”.

Il risultato è che “nel trimestre di giugno, PDD ha registrato un fatturato di 97,1 miliardi di yuan (circa 13,6 miliardi di dollari), inferiore alla stima media di 100 miliardi di yuan. L’utile netto è stato di 32 miliardi di yuan, leggermente superiore alle previsioni di 27,5 miliardi di yuan”.

L’esperto di eToro ha fatto notare che “in Cina, PDD ha guadagnato quote di mercato rispetto a rivenditori come Alibaba e JD.com, grazie a una strategia di prezzi bassi e a promozioni aggressive che hanno contrastato concorrenti emergenti come Kuaishou Technology”, precisando che “questo successo aveva reso il fondatore Colin Huang l’uomo più ricco della Cina, con una fortuna di 49,3 miliardi di dollari”.

“Tuttavia, con il crollo delle azioni, Huang ha perso questa posizione, che è stata nuovamente conquistata da Zhong Shanshan, il miliardario dell’acqua in bottiglia, con una fortuna di 50 miliardi di dollari”.

Pil Cina delude, ma crescita fa ancora impallidire l’Europa

Sulle condizioni in cui versa l’economia cinese, dagli ultimi dati disponibili è emerso che, nel corso del secondo trimestre del 2024, il Pil della seconda economia al mondo è salito del 4,7% su base annua, al di sotto delle aspettative degli analisti di Reuters, che avevano previsto un ritmo di espansione pari a +5,1% su base annua, rispetto alla crescita pari a +5,3% del primo trimestre del 2024.

Il target di crescita del Pil della Cina fissato dal governo di Pechino per il 2024 è di un ritmo pari all’incirca del 5%.

Diversi analisti ritengono tuttavia, stando a quanto ha riportato Reuters, che quell’obiettivo di crescita su cui punta Pechino sia ambizioso e possa essere raggiunto solo con ulteriori stimoli all’economia.

Su base trimestrale, nel secondo trimestre del 2024, il Pil della Cina è salito dello 0,7%, al di sotto del +1,1% atteso e rispetto al +1,5% del trimestre precedente. Risultati magari deludenti per la Cina, di fronte ai quali l’Eurozona continua tuttora a impallidire. Proprio oggi è stata resa nota la seconda lettura de Pil della Germania, che ha confermato che l’economia tedesca è tornata in fase di contrazione nel secondo trimestre del 2024, scendendo dello 0,1% su base trimestrale, dopo il rialzo dello 0,2% messo a segno nel primo trimestre dell’anno. Su base annua, il Pil della Germania è salito dello 0,3%.