Outlook per l’ultimo trimestre: l’Europa è la preferita. Cautela su Stati Uniti, Regno Unito e Mercati emergenti
Le incertezze legate alla Cina e la prospettiva, più volte rimandata, di un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve è il mantra degli strategist dallo scorso agosto. E lo è anche per il team di Russell Investments, che ha dato alle stampe l’outlook per l’ultimo trimestre dell’anno. Che condivide le conclusioni di molte altre investment bank: la Vecchia Europa è l’area più promettente del pianeta da qui a fine anno.
Alla larga dalla Cina
In generale l’outlook indica che, nonostante l’economia cinese stia rallentando, le azioni di politica monetaria impediranno problematiche finanziarie maggiori ed eviteranno serie ripercussioni sulla crescita globale. Con una volatilità che si prevede persistente durante gli ultimi mesi del 2015, il team è neutrale sui mercati delle azioni di classe A e H della Cina e non consiglia di aprire una posizione sull’azionario cinese. Tuttavia, sul lungo periodo gli strategist di Russell prevedono di diventare più ottimisti nel momento in cui la politica monetaria e fiscale della Cina inizierà a stabilizzare l’economia. Il team, che prevede un rialzo dei tassi da parte della Fed per dicembre, sottolinea come la cadenza dei rialzi dei tassi sia più importante del momento iniziale. “I due sviluppi cruciali da osservare attentamente sono l’ampiezza e la modalità con la quale la volatilità del prezzo degli asset si rifletterà sull’economia reale e sulla sostenibilità degli utili americani – spiega Luca Gianelle, client portfolio manager di Russell Investments. Che aggiunge: “È improbabile che la volatilità creata dalle incertezze legate alla Fed e alla Cina svanisca nell’immediato. Il nostro outlook economico a medio termine è tuttavia ancora positivo e l’azionario globale dovrebbe offrire rendimenti modesti. I mercati si stanno avvicinando a un punto di flessione, piuttosto che a un punto di svolta, e i ribassi possono essere un’opportunità per aumentare l’esposizione sugli asset rischiosi all’interno dei portafogli multi-asset diversificati“.
Eurozona meglio dell’Europa
L’Europa rimane il mercato azionario preferito, seguito dal Giappone, mentre gli strategist sono cauti su Stati Uniti, Regno Unito e Mercati emergenti. Secondo Russell il mercato statunitense rimane il più caro tra quelli sviluppati, contro l’azionario giapponese ed europeo considerati moderatamente cari. Riguardo al Regno Unito, invece, nonostante le solide prospettive sulla crescita economica, stanno aumentando le preoccupazioni sulla sensibilità del mercato azionario inglese rispetto al rallentamento del mondo emergente. “Con gli utili inglesi che continuano a deludere e un rallentamento nei mercati emergenti che continua a peggiorare, il team ha aumentato il sottopeso sull’azionario inglese”, dice Gianelle.
La view più forte sul ciclo è per l’Europa, con una crescita degli eps (utile per azione) supportata dal deprezzamento dell’euro, dalla crescita del credito, dalla minore austerità fiscale, oltre al quantitative easing da parte della Banca Centrale Europea. “I vari annunci sulla fine dell’Eurozona si sono dimostrati ancora una volta esagerati – commenta Gianelle – La crisi greca è per il momento alle spalle e la ripresa economica ha solo perso momentum. L’unico elemento che può modificare la nostra view sull’Europa è un rallentamento dei mercati emergenti. Ma al momento non è sufficiente per cambiare il nostro sovrappeso sul Vecchio Continente”.