Notizie Notizie Italia Outlook 2023, c’è l’incognita Meloni. La view di Credit Suisse su Italia e Piazza Affari

Outlook 2023, c’è l’incognita Meloni. La view di Credit Suisse su Italia e Piazza Affari

23 Novembre 2022 16:03

Credit Suisse ha diffuso il suo Investment Outlook 2023, nel quale prevede per il prossimo anno una debole crescita economica a livello globale, pari all’1,6%. Dopo un 2022 caratterizzato da elevata inflazione, inasprimento della politica monetaria e da una frenata della crescita, gli analisti della banca d’affari svizzera prevedono un rallentamento o un abbandono del percorso di rialzo dei tassi, con interessanti opportunità di investimento nel comparto del reddito fisso.

Credit Suisse si aspetta che nel 2023 la crescita degli Stati Uniti raggiunga in media lo 0,8%, con probabilità di recessione oltre il 40%. L’inflazione PCE dovrebbe restare elevata, al 3% circa, e la Fed aumenterà ancora i tassi fino al 4,75%-5,00%.

Nell’eurozona, è attesa una recessione fino alla fine del secondo trimestre del prossimo anno, con una contrazione economica dello 0,2% per l’intero 2023, un’inflazione persistentemente elevata e tassi in aumento fino al 3% entro l’inizio dell’anno.

 

OUTLOOK ITALIA: 2023 IN LIEVE RETROMARCIA

Per quanto riguarda l’Italia, con il rallentamento della crescita e l’aumento dei tassi d’interesse, i riflettori sono puntati sulla sostenibilità del debito. Dopo una crescita resiliente nei primi tre trimestri del 2022, l’economia italiana sta rallentando e dovrebbe entrare in recessione nell’ultimo trimestre dell’anno. Secondo Credit Suisse, la crescita reale del PIL è destinata a scendere a 3,7% nel 2022 (dal 6,6% del 2021) per poi contrarsi dello 0,2% nel 2023 (rispetto alle previsioni pre-invasione Ucraina di 4,3% nel 2022 e 2,2% nel 2023).

Il principale freno potrebbe provenire dai consumi privati, che probabilmente si contrarranno bruscamente a causa dell’elevata inflazione, della modesta crescita dei salari e della depressione della fiducia dei consumatori. Gli investimenti, invece, dovrebbero espandersi nonostante la recessione, grazie ai fondi di Next Generation EU del valore di circa il 2% del PIL per il 2023 e al “Superbonus”.

L’inflazione si è attestata a 12,8% a/a in ottobre, ben al di sopra della media dell’area dell’euro, ma è attesa una graduale riduzione nei prossimi mesi con il venir meno della spinta data dall’aumento dei prezzi energetici e alimentari. Nel complesso, si prevede che l’inflazione si attesti in media a 8,2% nel 2022 e a 6,0% nel 2023.

 

RISCHI POLITICI ELEVATI

I rischi politici sono elevati a detta di Credit Suisse. “Gli investitori temono che la nuova coalizione di centro-destra possa aumentare la spesa pubblica in linea con il suo ambizioso programma politico e peggiorare ulteriormente le dinamiche del debito italiano. L’Italia è sottoposta a forti pressioni per conformarsi agli orientamenti fiscali dell’UE per accedere ai fondi di Next Generation EU e beneficiare del Transmission Protection Instrument (TPI) della BCE. Ma questo è un rischio che deve essere osservato molto attentamente – soprattutto nel contesto dell’aumento dei costi di finanziamento, dal momento che la BCE alza i tassi e passa dall’acquisto netto di obbligazioni alla vendita netta di obbligazioni.”

 

LA VIEW SU PIAZZA AFFARI

Secondo la banca d’affari elvetica sarà un anno positivo per la maggior parte degli investimenti alternativi con gli hedge fund che dovrebbero ottenere rendimenti al di sopra della media e il 2023 sarà probabilmente un buon vintage anche per il private equity. Titoli secondari e debito privato avranno buoni risultati.

Per quanto riguarda infine l’azionario, “dopo una sovraperformance nel 2022, le azioni italiane dovrebbero allinearsi al benchmark dei mercati sviluppati nel 2023 in quanto le deboli aspettative di crescita degli utili sono bilanciate da interessanti valutazioni. Inoltre, poiché si prevede che la BCE continui a incrementare i tassi, ci aspettiamo che i mercati periferici siano più colpiti dei mercati centrali europei. Gli sviluppi fiscali interni restano un freno che potrebbe pesare sul sentiment.”