Notizie Trading e Mercati Otto Megacap Tech decidono le sorti del Nasdaq 100. Tesla agli inferi (-20% Ytd) insieme ad altri due titoli simbolo del rally Covid

Otto Megacap Tech decidono le sorti del Nasdaq 100. Tesla agli inferi (-20% Ytd) insieme ad altri due titoli simbolo del rally Covid

9 Marzo 2021 10:43

Il Nasdaq Composite entra ufficialmente in fase di correzione. L’indice tecnologico con il calo del 2,22% di ieri arriva a segnare un -10,6% dai massimi assoluti toccati il 12 febbraio (14.095 punti). Il Nasdaq è sato protagonista da marzo 2020 in avanti di un boom di oltre il 105% dal minimo pandemico di un anno fa.

Il Nasdaq adesso segna un calo del 2,2% da inizio anno, in controtendenza rispetto a S&P 500 e Dow Jones che invece sono in rialzo rispettivamente dell’1,7% e del 3,9%. Addirittura ieri il Down Jones ha toccato nell’intraday i massimi storici sopra quota 32 mila punti.

A guidare i ribassi sono i titoli tecnologici leader di mercato e le azioni megacap tecnologiche, che rappresentano gran parte del valore di mercato totale del Nasdaq. Ma molte di queste azioni sono ora viste da alcuni investitori come sopravvalutate e sul mercato è in atto una marcata rotazione settoriale verso le azioni cicliche ritenute in grado di trarre il massimo vantaggio dalla ripresa economica innescata dalla diffusione dei vaccini e dal maxi piano di stimolo fiscale da 1.900 mld di dollari approvato settimana scorsa dal Senato USA.

Il settore tech rischia di pagare caro l’aspettativa di un ulteriore rialzo dei rendimenti. Janet Yellen prevede che l’imminente pacchetto di stimoli porterà una crescita “molto forte” negli Stati Uniti, ma comporta anche rischi sotto forma di un’inflazione più elevata che potrebbe mettere sotto pressione la Fed. “Nel frattempo, l’aumento dell’inflazione e quindi dei tassi di interesse forniscono un rischio maggiore per quei titoli growth che avevano goduto di un  successo travolgente nel 2020“, rimarcano gli esperti di IG.

Nasdaq 100 zavorrato dalle mega cap

A fare ancora peggio da inizio anno è il Nasdaq 100, sceso del 2,92% ieri e che segna -4,5% YTD. Mentre il Nasdaq Composite Index è un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato di oltre 2.500 azioni ordinarie quotate alla Borsa di New York, il Nasdaq 100 racchiude le 100 azioni tech di maggior peso. Una concentrazione maggiore che lo rende ancora più sensibile ai movimenti della megacap tecnologiche. Basti pensare che gli otto maggiori titoli del Nasdaq 100 (Apple, Microsoft, Amazon.com, Tesla, Alphabet, Facebook, NVIDIA e PayPal) pesano per oltre il 49% dell’intero indice.

E sono titoli che in queste settimane sono finiti sotto il fuoco delle vendite così come nei mesi passati erano stati il vero traino del boom del settore tech. Guardando all’intero Nasdaq 100, ieri tutti e 8 i principali titoli hanno segnato cali vistosi: ad esempio Tesla è scesa del 5,84%, Apple il 4%, Nvidia il 6,97% e PayPal il 5,42%. Allo stesso tempo però oltre il 30% dei titoli del Nasdaq 10 ieri si è mosso in rialzo, sentore che il mercato sta castigando principalmente alcuni grandi titoli che a loro volta condizionano l’umore dell’intero indice.

Tesla e Zoom tra i titoli più bersagliati dai sell

Da inizio anno tra i peggiori è Tesla (oltre -20% YTD) e che ha perso un quarto di trilione di valore di market cap nell’ultimo mese con prezzo sceso a 568$, ossia sotto il target price medio di 616% indicato dagli analisti monitorati da FactSet.

Da quando ha raggiunto il massimo storico il 26 gennaio, l’azienda fondata da Elon Musk ha perso un terzo del suo valore, la terza volta nell’ultimo anno che ha subito una correzione così drastica. Oltre all’effetto a catena della carenza di semiconduttori, Tesla inizia a soffrire l’aumento dei concorrenti nell’arena dei veicoli elettrici, sia sotto forma di nuovi concorrenti cinesi quali NIO e Xpeng sia di player tradizionali quali Ford, GM e Volkswagen che stanno investendo massicciamente nell’elettrificazione.

Tra i titoli più bersagliati dai sell figura poi Zoom, che segna quasi -8% Ytd. Il colosso delle videoconferenze è stato tra i grandi vincitori del 2000 con le restrizioni Covid che hanno costretto milioni di cittadini a ricorrere alla piattaforma offerta dalla società californiana che lo scorso anno ha riportato  ricavi più che quadruplicati a 2,65 miliardi. Zoom con il quasi -8% di ieri è scivolato ai minimi dallo scorso agosto.

Tra i peggiori in assoluto anche Peloton (-33% Ytd), anch’esso protagonista di un exploit nel 2020. Con le palestre chiuse, le vendite del gruppo dell’indoor cycling sono aumentate vertiginosamente mentre i consumatori hanno puntato per la cyclette premium dell’azienda e l’abbonamento per il fitness.