Oro: i produttori riscoprono l’hedging, Polyus vende in anticipo 310 mila once

Dopo le indicazioni migliori del previsto arrivate dal mercato del lavoro statunitense e l'attesa per un calo dello shopping fisico da parte dei primi due consumatori, Cina e India (gli acquisti del dragone dovrebbero risultare penalizzati dalla lotta delle autorità al commodity financing, quelli del subcontinente dalle misure delle autorità per migliorare il saldo delle partite correnti), a minacciare le quotazioni dell'oro ci si mette pure l'hedging.
Molto in auge negli anni '90, la vendita in anticipo della produzione futura di oro è tornata d'attualità negli ultimi giorni dopo che Polyus, nell'ambito del "Piano strategico di protezione dei prezzi", ha annunciato di aver collocato per i prossimi due anni oro per 310 mila once a 1.321 dollari l'oncia. Si tratta della maggiore operazione da almeno 15 anni.
In un mercato orientato al ribasso, l'hedging tende ad amplificare le spinte ribassiste. I dati contenuti nel "Global Hedge Book" diffuso oggi da Societe Generale e Thomson Reuters Gfms evidenziano che l'hedging nel corso del primo trimestre dell'anno corrente ha registrato il primo incremento dal 2012.
Molto in auge negli anni '90, la vendita in anticipo della produzione futura di oro è tornata d'attualità negli ultimi giorni dopo che Polyus, nell'ambito del "Piano strategico di protezione dei prezzi", ha annunciato di aver collocato per i prossimi due anni oro per 310 mila once a 1.321 dollari l'oncia. Si tratta della maggiore operazione da almeno 15 anni.
In un mercato orientato al ribasso, l'hedging tende ad amplificare le spinte ribassiste. I dati contenuti nel "Global Hedge Book" diffuso oggi da Societe Generale e Thomson Reuters Gfms evidenziano che l'hedging nel corso del primo trimestre dell'anno corrente ha registrato il primo incremento dal 2012.