Oro: prevale la prudenza in vista del referendum svizzero
Il metallo giallo torna a scendere in attesa del risultato del referendum svizzero. Chiusura di settimana con il segno meno per le quotazioni dell'oro che dopo aver vivacchiato nelle ultime sedute in quota 1.200 dollari attualmente segna un rosso di un punto e mezzo percentuale portandosi a 1.179 dollari l'oncia.
Evidentemente le indicazioni che arrivano dagli ultimi sondaggi, che indicano un consenso in calo per il fronte del "si", stanno invitando gli operatori alla prudenza poiché nelle attuali condizioni una bocciatura della proposta spingerebbe nuovamente il bene rifugio in direzione dei minimi pluriennali toccati lo scorso 11 novembre a 1.132 dollari.
In caso di approvazione della misura, la Swiss National Bank dovrà portare le sue riserve in oro dall'attuale 7,8 al 20 per cento che in termini pratici vuol dire acquistare circa 1.500 tonnellate del metallo, circa 1 tonnellata al giorno.
Evidentemente le indicazioni che arrivano dagli ultimi sondaggi, che indicano un consenso in calo per il fronte del "si", stanno invitando gli operatori alla prudenza poiché nelle attuali condizioni una bocciatura della proposta spingerebbe nuovamente il bene rifugio in direzione dei minimi pluriennali toccati lo scorso 11 novembre a 1.132 dollari.
In caso di approvazione della misura, la Swiss National Bank dovrà portare le sue riserve in oro dall'attuale 7,8 al 20 per cento che in termini pratici vuol dire acquistare circa 1.500 tonnellate del metallo, circa 1 tonnellata al giorno.