Oro: nuove bocciature da parte degli analisti, le vendite non sono terminate
Lo scarso livello di fiducia del mercato è ben testimoniato dall’andamento dell’oro fisico detenuto dagli Etp (Exchange-traded product) che, stando ai dati diffusi da Bloomberg, ieri si è attestato a 2.094,6 tonnellate, il livello più basso dal giugno del 2010. Da inizio anno i deflussi hanno rappresentato il 20% del totale e a meno di un’improbabile inversione di marcia nel 2013 assisteremo al primo calo dopo 10 anni di crescita ininterrotta.
Goldman Sachs: il riprezzamento è stato significativo, outlook incerto
Ed è proprio a causa dei deflussi degli Etp che gli analisti di Goldman Sachs hanno ridotto la view sui prezzi nel biennio 2013-14. Secondo quelli che in genere sono considerati perma-bulls (tori permanenti), “l’outlook di breve termine si conferma incerto” poiché “la portata del recente riprezzamento è stata significativa e attualmente include una prima sforbiciata al QE”. Su queste basi, Goldman ha annunciato di aver ridotto la view 2013 da 1.435 a 1.300 dollari l’oncia mentre il dato relativo fine-2014 passa da 1.270 a 1.050 dollari.
Stime in calo anche per Morgan Stanley secondo cui il prezzo medio 2013 si attesterà a 1.409 dollari, contro i 1.487 attesi in precedenza, mentre per quanto riguarda l’anno prossimo il pronostico del colosso statunitense passa da 1.563 a 1.313 dollari. “In un contesto caratterizzato da un calo della domanda per i beni rifugio, di un un rafforzamento del dollaro e dell’incremento dei rendimenti obbligazionari statunitensi, le condizioni di mercato per l’oro e l’argento sono diventate assai meno favorevoli”, si legge nel report targato Ms.
James Steel e Howard Wen di Hsbc Securities ieri hanno ridotto il prezzo medio atteso nel 2013 da 1.542 a 1.396 dollari mentre quello relativo l’anno prossimo passa da 1.600 a 1.435 dollari. A causa della “ripresa più lenta del previsto in Cina e del ritiro delle misure di stimolo da parte della Fed” la tedesca Deutsche Bank ha annunciato di aver limato la view 2013 del 6,7% a 1.431 dollari mentre il dato 2014 scende del 10,8% a 1.338 dollari.
“Quest’anno -si legge nel report dell’istituto teutonico- c’è stato un significativo mutamento di scenario per il mercato dell’oro e riteniamo che sia attribuibile a un’inversione di tendenza nel ciclo dei tassi di interesse statunitensi, all’outlook rialzista sul dollaro e a un processo di riallocazione a livello globale”.
Dalla Svizzera, il Credit Suisse vede il prezzo 2013 a 1.400 (da 1.580) dollari e quello 2014 a 1.180 (da 1.500) dollari mentre per Ubs l’appeal dell’oro in chiave anti-inflazionistica e di alternativa al dollaro rischia di diventare “obsoleto” alla luce del progressivo ritiro delle misure di stimolo da parte della Fed. Con queste premesse l’oro nel giro di tre mesi è visto a 1.150 dollari l’oncia mentre il dato a 12 mesi è pronosticato a 1.050 dollari, 700 in meno rispetto alla stima precedente.