Oro in tilt smarrisce lo scettro di asset rifugio, settimana peggiore dal 2011. Palladio crolla fino a -24%
Il crollo epico di giovedì delle Borse non ha risparmiato nessuno. Anche l’asset rifugio per eccellenza, l’oro, ha vissuto una giornata difficile arrivando ieri a cedere oltre il 4% e scivolando sotto il muro dei 1.600 dollari l’oncia. La discesa del metallo giallo sta continuando anche oggi con un altro -3% scendendo sotto area 1.530 dollari l’oncia sui minimi del 2020. Quella di oggi è la quarta seduta consecutiva in calo per l’oro. Non bastano neanche le attese per le mosse di settimana prossima della Fed che potrebbe apportare un taglio di ben 100 pb dei tassi.
L’oro si avvia a chiudere la sua peggior settimana dal lontano 2011.
L’anomalia di queste ultime due sedute è che sia con mercati in forte calo (ieri) sia con mercati in recupero (oggi) il metallo rifugio per eccellenza ha imboccato la via dei ribassi. Nel corso della giornata di oggi il prezzo dell’oro ha accelerato al ribasso parallelamente al rallentamento del rally di Wall Street dopo che i media statunitensi hanno riferito che il presidente Donald Trump è pronto a dichiarare l’emergenza nazionale per accelerare la risposta del governo alla crisi da Covid-19. Tra gli operatori si segnala anche oggi che alcuni investitori stanno liquidando posizioni per coprire richieste di margine in altre attività, in particolare azioni.
Lo scorso il 24 febbraio l’oro ha avuto un forte balzo fino a toccare il picco massimo degli ultimi sette anni a 1.689 dollari per oncia. Gli Etp sull’oro fisico hanno registrato afflussi senza precedenti per 25 giorni consecutivi. Durante l’ultima settimana di febbraio tuttavia, i mercati hanno subito un contraccolpo quando è diventato chiaro che il virus si stava diffondendo a livello globale con infezioni in Italia, Iran e Stati Uniti.
C’è chi fa peggio: il palladio sprofonda fino a -24%
Tra gli altri metalli di pregio cade ancora più verticalmente l’argento (-9%) e continua la caduta libera del palladio. Il metallo grande protagonista fino un mese fa, adesso vede le proprie quotazioni sgonfiarsi ulteriormente con crollo arrivato a -24% oggi sotto quota 1.500 dollari dal record a oltre 2.700 $ toccato a febbraio. Già ieri era crollato del 14%.
Gli strategist vedono l’oro destinato a riscattarsi
“Il mercato azionario è crollato, creando una fuga verso la liquidità, margin calls e scambi su derivati insoliti. I beni rifugio come l’oro, le azioni aurifere e il dollaro americano sono caduti nel caos”, rimarca Joe Foster, Portfolio Manager e Strategist di VanEck.
Nell’ultimo anno il principale motore del prezzo dell’oro è il calo dei tassi reali. Dopo i crolli dovuti al coronavirus, i rendimenti dei decennali Usa sono crollati ai minimi storici. “Con i mercati in disordine, l’oro non ha risposto a questo calo dei tassi reali. Una volta che la volatilità si sarà attenuata, ci aspettiamo che i tassi reali diventino di nuovo un motore primario dei prezzi dell’oro”, è l’attesa dello Strategist di VanEck che sottolinea come l’oro e le azioni aurifere si trovano nel bel mezzo di un bull market secolare iniziato nel dicembre 2015, quando l’oro aveva toccato il fondo a 1.050 dollari per oncia.
Positivi anche gli esperti di Union Bancaire Privée (UBP) che rimarcano come Sul fronte macro, le aspettative di crescita economica sono riviste al ribasso a causa dell’epidemia di coronavirus anche se speriamo che gli effetti siano transitori. “Ci si aspetta che l’azione delle Banche Centrali abbia effetti sui rendimenti globali, migliorando così il costo opportunità di detenere oro. Inoltre, sono in gioco anche altri fattori sul versante geopolitico, tra cui la guerra sui prezzi del petrolio e le rinnovate tensioni in Medio Oriente tra USA e Iran”.