Omicron arriva negli Usa, tonfo Wall Street ricaccia indietro Piazza Affari. Riflettori su Stellantis e STM (-4%)
Continua il saliscendi delle Borse. Da venerdì scorso, giorno in cui è arrivata la notizia della nuova variante Omicron, è stato un susseguirsi di cali marcati e successivi tentativi di rimbalzo dei risk assets. Oggi in Europa tornano cospicue le vendite sui mercati in scia al passo falso di ieri di Wall Street dopo che il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha confermato il primo caso di Omicron negli Stati Uniti. Sempre ieri il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, durante il suo alla Camera, ha ribadito che è prevista una più rapida riduzione del programma di acquisto di obbligazioni.
In primo piano oggi la riunione dell’Opec+ che si preannuncia dall’esito incerto. I grandi produttori di petrolio potrebbero optare per aumentare l’offerta di 400 Mbbls al giorno come originariamente concordato, ma l’incertezza su Omicron potrebbe indurre a valutare una pausa agli ulteriori aumenti dell’offerta; infine, la terza opzione sarebbe accettare tagli all’offerta più profondi a gennaio.
Nel frattempo, i casi e i ricoveri di Gauteng sembrano aumentare rapidamente, aumentando il rischio che quest’ultima mutazione del virus sia peggiore delle precedenti. “Rimangono ancora dubbi sull’efficacia dei vaccini, dati i tassi di protezione relativamente bassi in Sud Africa – rimarca la Morning Call di IG – . Nel frattempo, le speranze di una variante più mite si basano sulla mancanza di decessi finora, anche se potrebbe essere questione di aspettare una settimana circa per scoprirlo, dato il tipico ritardo dei casi”.
STM arranca
L’indice Ftse Mib, reduce dall’oltre +2% della vigilia, segna -1,34% a 26.018 punti. In coda al Ftse Mib si segnala STM che segna quasi -4% in scia alla debolezza di ieri dei tecnologici. Inoltre, secondo Bloomberg Apple ha informato i suoi fornitori che la domanda per iPhone 13 si è indebolita. Apple aveva già tagliato il suo obiettivo di produzione di iPhone 13 per quest`anno di 10 milioni di unità, da un obiettivo di 90 milioni, a causa di una mancanza di parti, ma la speranza era di recuperare gran parte di questo deficit nel 2022.
Tra le banche la peggiore è Intesa Sanpaolo con -1,4%, seguita da Bper a -1% circa. Cede lo 0,2% a 11,10 il titolo Unicredit. Ieri sono arrivati i primi rumor in vista del nuovo piano strategico di Unicredit in arrivo il 9 dicembre con la possibilità di circa 3.000 nuovi tagli.
Tiene invece Stellantis (-0,2% a 15,97 euro) dopo che ieri aveva segnato oltre +5% con il suo ceo Carlos Tavares che ha indicato la possibilità di raggiungere in anticipo le sinergie di 5 mld di euro indicate al momento della fusione FCA-PSA. Intanto, i dati sulle immatricolazioni auto in Italia vedono il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA segnare -33,3% a/a a novembre 2021 con l’immatricolazione di 36.500 unità. Da inizio anno il gruppo segna +6% a 520 mila unità. Negli Stati Uniti, mercato principale per Stellantis con circa il 31% dei volumi del gruppo, la seasonally adjusted annual rate (SAAR) è calata del 17% a/a a 12,86 mln (-25% rispetto al 2019), portando il totale YTD a 15,16 mln (+6% a/a e -10% rispetto al 2019). “Il calo su tutti i mercato è principalmente imputabile al noto shortage di semiconduttori, leggermente peggiore rispetto alle attese. Riteniamo che buona parte di questi minori volumi venga compensato da effetto prezzo mix”, commenta Equita SIM.