Ocse: per Jean-Philippe Cotis “condizioni finanziarie ancora favorevoli”

“In generale le condizioni finanziarie sono ancora favorevoli”. E’ il giudizio complessivo che il capo-economista dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Jean-Philippe Cotis, ha dato sull’andamento delle economie dei Paesi aderenti. In particolare la situazione appare decisamente positiva nel Vecchio continente, con una rubusta ripresa che ha permesso un sorpasso sugli Stati Uniti, in rallentamento. “E’ in corso un ribilanciamento della crescita mondiale” si legge nel rapporto sulle previsioni interinali diffuso ieri dall’Ocse, “con l’Asia che mantiene i suoi elevati livelli di sviluppo”. Quadro sostanzialmente positivo anche sul fronte dell’inflazione grazie anche ai prezzi del petrolio ancora deboli.
Entrando con maggior dettaglio nelle singole macroaree geografiche, Jean-Philippe Cotis ha sottolineato la crescita al di sotto del potenziale degli Usa, fin dalla metà del 2006. La view è confermata anche per il breve termine a causa dell’aggiustamento in corso nel comparto immobiliare che ha prodotto una riduzione del pil di circa un punto percentuale. Le stime per il primo trimestre 2007 sono per una crescita del pil allo 0,5% rispetto al trimestre precedente con una leggera accelerazione prevista per il secondo trimestre (+0,6%). A sostegno della crescita andrà la creazione di posti di lavoro registratasi finora e l’incremento delle esportazioni.
Anche l’Europa risentirà del rallentamento dell’economia a livello mondiale e a causa dell’incremento della tassazione indiretta in Germania, ma la sua crescita tenderà a rafforzarsi comunque sopra il potenziale. “Particolarmente vigorosa la crescita tedesca mentre l’Italia ha accelerato più di quanto previsto precedentemente”. Rimane un po’ indietro, in questo quadro, la Francia mentre il trend di crescita dovrebbe mantenersi stabile nel Regno Unito. Le stime di pil per l’Area euro vedono una crescita allo 0,6% nel primo trimestre 2007, previsione confermata anche per i secondi tre mesi dell’anno. La Germania dovrebbe vedere il proprio pil crescere dello 0,6% nel primo trimestre per poi rallentare allo 0,4% venendo superata dalla Francia, la cui crescita dovrebbe essere dello 0,5% in entrambi i trimestri e dall’Italia che dovrebbe passare dallo 0,4% del primo trimestre allo 0,5% del secondo. Scontato, come al solito, lo stimolo a proseguire nei processi di riforma in atto nel Paese: “La situazione è buona e va messa a profitto” mentre vale per tutti i Paesi del Vecchio continente l’invito a fare di più sotto il profilo del risanamento dei conti pubblici e del taglio della spesa.
Per il Giappone la crescita è guidata dagli investimenti delle aziende basati su profitti solidi e sulle esportazioni spinte da una politica monetaria e da una valuta molto deboli. “Si tratterà ancora, tuttavia, di una crescita non bilanciata in quanto i consumi domestici continueranno a mancare di forza nonostante il basso livello di disoccupazione”. La crescita per entrambi i primi due trimestri del 2007 è stimata per il Sol Levante allo 0,5%.
E’ stata proprio la reazione dello yen nei confronti delle altre valute ha determinare lo storno dei mercati azionari mondiali in corso dalla fine di febbraio, con una crescita della volatilità che Jean-Philippe Cotis considera positiva: “riflette una normalizzazione nella considerazione del rischio da parte degli investitori” che in precedenza stavano forse sottovalutando la rischiosità.
Sulla politica monetaria, infine, il capo-economista dell’Ocse vede condizioni per una stabilità negli Stati Uniti dove, anche se i prezzi core rimangono leggermente alti, la crescita è attesa più debole rispetto al recente passato, ma anche in Europa dove l’inflazione ha sorpreso al ribasso nelle ultime rilevazioni. Per il Giappone il consiglio è di non muovere i tassi finchè la crescita dei prezzi al consumo non diventerà stabilmente positiva.