Il presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama, torna a tuonare contro l’
Unione europea e il suo scarso attivismo nel fronteggiare la crisi del debito. Una crisi che sta già avendo e che rischia di causare future conseguenze anche sull’economia americana. In un discorso sullo stato dell’occupazione negli Usa, Obama è tornato a ripetere che l’Ue deve prendere misure immediate e anche dure contro la crisi, aggiungendo in maniera chiara che gli Stati Uniti sono pronti a fornire il loro appoggio. Obama non ha mancato di ricordare gli sforzi compiuti sulla strada delle riforme da
Italia e
Spagna e ha esortato la popolazione greca a comprendere che senza l’euro il Paese dovrebbe affrontare difficoltà ancora peggiori. Non è mancato un invito a evitare politiche di sola austerità, alle quali, secondo Obama, dovrebbe affiancarsi anche un disegno volto allo sviluppo economico di lungo termine.
Ieri sera però la doccia fredda è arrivata anche per Washington. L’agenzia internazionale Standard & Poor’s è tornata a mettere in guardia proprio Obama: ha confermato il rating AA+ degli Stati Uniti, mantenendo contestualmente l’outlook negativo, ossia una prospettiva negativa con la minaccia di un futuro declassamento. S&P è finora l’unica agenzia di rating ad aver rimosso gli Stati Uniti dai Paesi a tripla A, con una decisione presa nell’agosto del 2011. L’agenzia ha indicato che un ulteriore downgrade potrebbe giungere da qui al 2014 e sarebbe riconducibile essenzialmente a motivi di natura politica.