Nuovo tonfo di Shanghai, restrizioni monetarie in vista dopo il +11,1% del Pil
Tremano nuovamente le Borse cinesi. Lo Shanghai Composite Index a chiusura delle contrattazioni è arretrato del 4,52% dopo essere arrivato a perdere quasi 6 punti percentuali. Lo storno è avvenuto dopo che il listino nei giorni scorsi era riuscito a recuperare pienamente, toccando anzi nuovi record storici, il tonfo dello scorso 28 febbraio, quando aveva lasciato sul terreno circa il 9%.
A condizionare la seduta odierna è stato dapprima il rinvio alle 9 italiane dei dati macroeconomici la cui diffusione era prevista nel corso della notte. Successivamente le paure degli analisti per dati sulla crescita eccessivamente forti si sono concretizzati, aprendo le speculazioni circa l’avvio di nuove misure di freno all’economia per evitare surriscaldamenti.
Il Pil (prodotto interno lordo) cinese è infatti cresciuto nei primi tre mesi del 2007 a un tasso dell’11,1%. Nell’ultimo trimestre del 2006 la crescita si era invece fermata al 10,4%. Tra le possibili conseguenze dell’eccesso di crescita gli analisti individuano eventuali aumenti dei tassi d’interesse, o comunque mosse che rendano più costoso prendere in prestito capitali, e manovre per consentire un più rapido apprezzamento della valuta locale, lo yuan. Il surplus della bilancia commerciale ha toccato nel primo trimestre i 46,4 miliardi di dollari, quasi raddoppiando rispetto al trimestre precedente. Gli investimenti in impianti e nell’immobiliare hanno registrato negli ultimi tre mesi un incremento del 25,3%. Un altro argomento di preoccupazione per il governo di Pechino è rappresentato dal fronte inflazione. I prezzi al consumo sono aumentati in marzo del 3,3%, contro un target posto al 3%, per effetto anche di una costante crescita delle vendite al dettaglio, che nel primo trimestre 2007 sono aumentate del 15,3%.
La flessione di Shanghai, così come già era accaduto a fine febbraio, si è ripercossa anche sulle altre piazze della regione del Pacifico. Gli indici di Taiwan e della Corea del Sud hanno chiuso in calo dell’1,4%, Singapore -2,2%, Hong Kong -2 per cento.