Notizie Notizie Italia Piazza Affari e l’emorragia da delisting

Piazza Affari e l’emorragia da delisting

17 Giugno 2008 08:56

2008 fuga da Piazza Affari. Con Guala Closures salgono a 5 le società quotate in Italia sulle quali nel corso dei primi 6 mesi dell’anno sono state lanciate offerte pubbliche tese al delisting. E secondo gli analisti altre potrebbero seguirne.


Ieri una newco i cui azionisti saranno il fondo Dljmb (Credit Suisse), Banca Intesa e il management di Guala, ha annunciato il lancio di un’Opa su Guala Closures, a 4,3 euro per azione, per un controvalore complessivo di oltre 290 milioni di euro. Il prezzo è superiore a quello dell’Ipo del novembre 2005 (4,2 euro) e include un premio del 5% sul prezzo di ieri.


Il 14 maggio era stata annunciata un’Opa volontaria su Marazzi a 7,15 euro da parte di un veicolo partecipato al 51% da Finceramica e al 49% da LuxElit, società di diritto lussemburghese controllata dai fondi di private equity Permira e Private Equity Partners.
A fine marzo era stata invece la volta di Cremonini, al centro di un’Opa lanciata dal socio di controllo, cui oggi fa riferimento il 95,8% del capitale. Per il titolo Cremonini il passo successivo sarà pertanto il delisting..
Un’Opa volontaria finalizzata al delisting era stata lanciata il 19 febbraio scorso anche su Ducati da Investindustrial e Bs Investimenti a 1,7 euro per azione. All’Opa ha però aderito solo il 78,3% del totale delle azioni Ducati Motor Holding, pari a circa il 78,3% del totale delle azioni oggetto dell’offerta e pari a circa il 55,2%. Non si erano dunque avverati i presupposti di legge per il delisting.
Il 19 febbraio era invece stata la volta di Sirti, al centro di un’Opa per la revoca dalla quotazione promossa dal veicolo Viit.


E l’ondata di delisting potrebbe non essere ancora finita. Euromobiliare quest’oggi individua alcuni titoli che avrebbero maggiori probabilità di essere delistati, inserendo nella lista Dada, Fastweb, Snai, Ciment Francais e Beni Stabili.