Nuovo Btp 30 anni: Tesoro, domanda pari a oltre 13 miliardi di euro
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha comunicato in una nota i dettagli dell'emissione del nuovo Btp a 30 anni, con scadenza 1 settembre 2046 e cedola annua del 3,25%. La domanda complessiva è stata pari a circa 13,1 miliardi di euro con una partecipazione di circa 275 investitori. Tra questi, quelli con un orizzonte di investimento di lungo periodo, come i fondi pensione e le assicurazioni, si sono aggiudicati circa il 28% dell'emissione mentre intorno al 45% del collocamento è stato sottoscritto da fund manager. Le banche hanno acquistato circa il 17% dell'emissione, mentre agli hedge funds è stato assegnato circa il 7% del totale. Inoltre, hanno partecipato al collocamento anche imprese non finanziarie aggiudicandosi circa il 2,5% dell'ammontare emesso.
Il collocamento del titolo ha visto una partecipazione di investitori estremante diversificata dal punto di vista della provenienza geografica, con un'elevata quota di investitori domestici che si sono aggiudicati il 43% circa dell'emissione. Di rilievo è stata la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito/Irlanda (circa 21%) a fronte di una richiesta pari a circa il 31% della domanda totale. Il resto dell'emissione è stata collocata in larga parte in Europa (circa 25%), in particolare in Francia (6%), in Germania/Austria (oltre il 7%), nei paesi scandinavi (6,5%) e nella penisola iberica (circa 3%). Da notare la partecipazione anche degli investitori svizzeri per una quota pari circa all'1,4%. Al di fuori dell'Europa, significativa la partecipazione di investitori nord-americani che, con una domanda pari a circa il 15% del totale richiesto, sono stati allocati per circa il 10% dell'emissione.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da Citigroup Global Markets, Hsbc France, JP Morgan Securities, Société Générale Inv. Banking e UniCredit che hanno partecipato in veste di lead managers, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato sono stati co-lead managers dell'operazione.
Il collocamento del titolo ha visto una partecipazione di investitori estremante diversificata dal punto di vista della provenienza geografica, con un'elevata quota di investitori domestici che si sono aggiudicati il 43% circa dell'emissione. Di rilievo è stata la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito/Irlanda (circa 21%) a fronte di una richiesta pari a circa il 31% della domanda totale. Il resto dell'emissione è stata collocata in larga parte in Europa (circa 25%), in particolare in Francia (6%), in Germania/Austria (oltre il 7%), nei paesi scandinavi (6,5%) e nella penisola iberica (circa 3%). Da notare la partecipazione anche degli investitori svizzeri per una quota pari circa all'1,4%. Al di fuori dell'Europa, significativa la partecipazione di investitori nord-americani che, con una domanda pari a circa il 15% del totale richiesto, sono stati allocati per circa il 10% dell'emissione.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da Citigroup Global Markets, Hsbc France, JP Morgan Securities, Société Générale Inv. Banking e UniCredit che hanno partecipato in veste di lead managers, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato sono stati co-lead managers dell'operazione.