Nuovo Btp 10 anni a ruba, ma macigno spread incombe su Italia: +23 mld di interessi in 3 anni
Si conferma il ritrovato appeal della carta italiana con il collocamento del nuovo BTP a 10 anni per 4 miliardi di euro, il massimo dell’ammontare previsto, con i tassi di allocazione che però si mantengono a livelli elevati nonostante il ritracciamento dello spread rispetto ai picchi dello scorso autunno. Si è così concluso un altro mese fitto di emissioni inaugurato con il collocamento sindacato di 8 miliardi di euro del nuovo Btp 2049 accolto da domanda record di oltre 41 miliardi. Il Tesoro conferma la strategia di portarsi avanti con le emissioni in questo primo scorcio d’anno, anche a costo di pagare un po’ di più adesso in termini di interessi come nel caso del trentennale, ma evitando il rischio di dover ricorrere a emissioni importanti nei prossimi mesi.
Cosa ha detto l’asta Btp odierna
Oggi l’accoglienza del mercato all’asta BTP è stata calda considerando anche l’elevato ammontare dell’emissione. Collocati 4 miliardi di euro del nuovo BTP (range era 3,25-4 mld) con la domanda che ha superato i 5,2 mld. Il rapporto di copertura è stato 1,31 e si confronta con l’1,36 di un mese fa quando però l’ammontare allocato era stato decisamente inferiore (2,5 mld). Il Btp decennale, con scadenza agosto 2029, è stato allocato al rendimento del 2,81%, in allargamento di 21 pb rispetto a quello di assegnazione di un mese fa che rappresentava anche il livello più basso dallo scorso aprile.
L’asta di Btp odierna ha visto il Tesoro allocare anche il Btp a 5 anni con scadenza ottobre 2023 per 2 mld (range era 1,5-2 mld) al tasso medio dell’1,59% (in aumento di 10 pb). Domanda in aumento rispetto a quella dell’asta del 30 gennaio con rapporto di copertura di 1,46 dall’1,33 precedente. Infine, allocato il CCT EU con scadenza gennaio 2025 per 1,25 mld (domanda è stata di 2,026 mld) con un rapporto di copertura di 1,62. Il rendimento di assegnazione del CCTeu è stato di 1,83% dall’1,65% di un mese fa.
Non positiva la reazione sul secondario con lo spread Btp-Bund tornato ad allargarsi a 265 punti base e il Btp a 10 anni che rende il 2,75%. Ieri lo spread era sceso di slancio sotto 260 pb.
Caro spread, ecco quanto costerà di maggiori interessi su bot e btp
La spesa per interessi in questi anni appare destinata a salire notevolmente. Secondo un’analisi del Centro studi di Unimpresa, basata su dati della Ragioneria dello Stato, si tratterà di 23 miliardi di euro in più nel triennio 2019-2021.
Gli interessi sui titoli di debito pagati nel 2018 ammontano a 74 miliardi e, dalle casse pubbliche, usciranno 75 miliardi quest’anno, 82 miliardi nel 2020 e 87 miliardi nel 2021. Rispetto al 2017, lo scorso anno gli interessi sono calati di 149 milioni, mentre saliranno costantemente nel triennio in corso. Secondo le previsioni, fondate sugli effetti della legge di bilancio approvata a dicembre scorso dal Parlamento, nel 2019 il Tesoro riconoscerà ai sottoscrittori di titoli pubblici (bot, btp, cct e ctz) complessivamente 75,3 miliardi, vale a dire 1,1 miliardi in più rispetto al 2017; nel 2020 l’esborso sale a 82,5 miliardi (+7,2 miliardi rispetto al 2017) e nel 2021 a 87,8 miliardi (+5,3 miliardi). Se si guarda, complessivamente, alla differenza tra il totale del triennio 2019-2021 rispetto al 2018, ultimo anno in cui si è registrato addirittura un calo, l’aggravio sulle finanze pubbliche è di 23,1 miliardi.
“Le tensioni politiche hanno un effetto non irrilevante e le incertezze degli scorsi mesi, con la maggioranza un po’ confusa e il governo in difficoltà nel negoziato con l’Unione europea sul deficit, hanno spaventato gli investitori”, asserisce il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.