Notizie Notizie Mondo Nuovi rumor sul QE in vista della riunione della Bce

Nuovi rumor sul QE in vista della riunione della Bce

22 Aprile 2018 18:43

La Bce potrebbe decidere di rinviare l’annuncio sul modo in cui avverrà la fine del piano QE nel meeting di luglio, più tardi di quanto i mercati prezzassero. E’ quanto trapela da alcune indiscrezioni riportate da Bloomberg. La motivazione risiederebbe nella volontà, da parte dei membri del Consiglio direttivo, di disporre del tempo necessario per capire se l’Eurozona si riprenderà dalla debolezza che ha caratterizzato il primo trimestre.

Ciò significa che un annuncio su come verrà staccata la spina del QE – che in diversi ritenevano opportuno nella riunione di giugno, in concomitanza con l’aggiornamento delle stime economiche – potrebbe essere, di fatto, rimandato.

E’ stato lo stesso numero uno della Bce, Mario Draghi, a riconoscere l’indebolimento sofferto dall’area euro, così come emerge da un comunicato diffuso durante i lavori primaverili di Washington dell’Fmi. Allo stesso tempo, Draghi si è confermato fiducioso nel proseguimento della fase di espansione.

“Nonostante gli ultimi indicatori economici suggeriscano che è possibile che il ciclo della crescita abbia toccato il suo record, il momentum della crescita dovrebbe continuare”. L’attesa ora è per quello che Draghi dirà, a seguito della riunione della Bce di giovedì 26 aprile, dopo la decisione sui tassi e in occasione della conferenza stampa che segue la riunione del Consiglio direttivo.

Soltanto il 36% degli economisti intervistati da Bloomberg ritiene che una decisione sulla fine del QE verrà presa a giugno, in calo rispetto a quasi il 50% del sondaggio del mese scorso.

Un quarto degli interpellati crede che l’annuncio arriverà a luglio e una proporzione simile è dell’avviso che l’annuncio sarà rimandato a settembre.

Detto questo, a condizionare la decisione di Draghi & Co. sarà sicuramente anche l’eventuale escalation o meno delle tensioni commerciali in atto. “I rischi al ribasso sono legati principalmente a fattori globali, incluso il protezionismo”, ha detto nel discorso proferito lo scorso venerdì.