Nuovi record per l’oro in scia a sell-off mercati e balzo inflazione Usa
Il nuovo violento sell-off sui mercati sui timori legati alla congiuntura economica spinge le quotazioni dell’oro ai nuovi livelli record. Il metallo giallo, in scia anche al dato statunitense sull’inflazione che a luglio è salita oltre le attese (+0,5% m/m, +3,6% a/a), ha toccato un nuovo massimo storico a 1821,40 dollari l’oncia, in rialzo di oltre il 2% rispetto ai livelli della vigilia. Superati quindi i massimi dello scorso 11 agosto che stazionavano a 1.814,95 dollari. Da inizio anno le quotazioni dell’oro risultano in progresso di circa il 28%, con il metallo prezioso che è reduce da 10 anni consecutivi di rialzi.
I timori di un rallentamento economico sono stati rafforzati dal taglio delle previsioni di crescita deciso oggi da Morgan Stanley che ha rivisto al ribasso le stime di crescita globale per il 2011 da +4,2% a +3,9% e quelle 2012 da +4,5% a +3,8%. Le ragioni dell’abbassamento delle stime di crescita, spiegano gli esperti, è da ricercarsi nella crisi del debito che ha investito Usa ed Europa. I Paesi occidentali, infatti, nelle ultime settimane hanno visto i rispettivi listini cedere una parte significativa del loro valore trascinando al ribasso, tra l’altro, la fiducia sulla crescita delle rispettive economie.
Il World Gold Council si attende che nella restante parte dell’anno la domanda di oro sarà ancora trainata da India e Cina. Nel secondo trimestre la domanda di oro si è attestata a 919,8 tonnellate, in calo del 17 per cento rispetto alle 1.107 tonnellate dell’analogo trimestre del 2010, ma in rialzo rispetto alle 749,5 tonnellate del primo trimestre 2011. “La forza della domanda in India e Cina dimostra che i consumatori si sono adattati ai livelli di prezzo correnti dell’oro e si aspettano che continui l’andamento dei prezzi verso l’alto”, ha commentato Marcus Grubb, managing director del World Gold Council. Inoltre – ha aggiunto Grubb – l’incertezza macroeconomica, la perdurante crisi del debito sovrano e le pressioni inflazionistiche dovrebbero far sì che la domanda di oro rimanga forte”.
La domanda in Cina e India è salita del 25% circa nel secondo trimestre 2011. L’India in particolare risulta il maggiore importatore e consumatore mondiale di oro e nel primo semestre del 2011 ha acquistato 540 tonnellate di oro (+21% rispetto all’analogo periodo del 2010). La domanda indiana rappresenta oltre un terzo della domanda globale. I dati diffusi oggi dal World Gold Council evidenziano come nel secondo trimestre, alla luce dell’aumento dei prezzi, è stato segnato comunque, in termini di valore, un rialzo del consumi del 4,6% a 44,5 mld di dollari, poco sotto i massimi assoluti (44,7 mld) toccati nell’ultimo trimestre 2010.