Nuova ondata di speculazione su Hermès e il titolo vola in Borsa: Arnault messo alla porta
E’ caldo il vento della speculazione su Hermès (+3,24% a 159,20 euro), che riporta il titolo della casa di lusso sotto i riflettori del mercato. Secondo quanto riportato stamattina da Le Figaro il gruppo celebre per i suoi foulard ha chiesto a Lvmh (+0,65% a 115,45) di uscire dal proprio azionariato, considerando ostile la partecipazione del 17,1% resa nota il 23 di ottobre. “Questo ingresso non ha niente di amichevole. Non è stato né desiderato né sollecitato”, ha spiegato Patrick Thomas, numero uno di Hermès, al quotidiano francese, aggiungendo che il capitale della società non è mai stato minacciato, contrariamente a quanto sostenuto da Lvmh.
I dirigenti di Hermès, che ammettono di aver avuto con Bernard Arnault, il patron di Lvmh, un incontro “cortese e franco”, gli chiedono di farsi da parte. “Se volete essere amichevole, Monsieur Arnault, dovete ritirarvi”, non ha usato mezzi giri di parole Bertrand Puech, discendente del fondatore di Hermès nonché presidente. Secondo Thomas è molto probabile che LVMH salga ancora nel capitale. “Ma la famiglia Hermès è estremamente risoluta e decisa a mantenere il controllo attraverso la propria accomandita che è stata creata per proteggere la cultura di questo gioiello costruito in sei generazioni”.
Parole di fuoco che tornano ad accendere le fantasie del mercato su un possibile ma altrettanto improbabile takeover. Tutto ha avuto inizio ufficialmente a fine ottobre quando con con un blitz a sorpresa Lvmh ha acquisito il 14,2% di Hermès, partecipazione destinata a salire al 17,1% dopo la conversione di alcuni contratti derivati. Un’operazione da 1,45 miliardi di euro che ha proiettato Arnault tra gli azionisti principi di Hermès. Dal quartier generale di Lvmh hanno specificato in quell’occasione che l’acquisizione non è l’anticamera di Opa, per conquistare il controllo di Hermès, ma che il gruppo punta “solo” a diventare azionista strategico di lungo termine. Ma in realtà lo shopping di Arnault presenta non pochi lati oscuri.
Punto primo: Lvmh ha acquistato i titoli Hermès a un prezzo medio di 80,50 euro, ossia a un forte sconto. Hermès da inizio anno è salito dell’85% e da luglio del 65% per una capitalizzazione di 18,6 miliardi, pari a 47 volte gli utili attesi nel 2010. E i conti non sono mai tornati. Secondo gli analisti interpellati da Finanza.com è probabile che il rastrellamento dei titoli Hermès da parte di Lvmh sia avvenuto nel tempo. Ma al di là di questo gli esperti contattati da Finanza.com non danno molte chance a un possibile scenario di takeover, perché – notano – “sul mercato è rimasta solo una quota del 10% di Hermès e soprattutto i prezzi e i multipli a cui verrebbe realizzata l’operazione sono decisamente alti”.
Eppure c’è chi osserva che “il mercato pensa che se Arnault ha fatto una mossa del genere ha qualcosa in mente perché non si muove per nulla, ma dire cos’abbia in mente non è facile”. Dal canto suo – punto due – l’ingresso di Lvmh in Hermès ha un punto a suo favore: il timing. L’operazione si è, infatti, concretizzata in un momento in cui il settore del lusso ha ritrovato smalto: Lvmh ha comunicato recentemente i conti del primo semestre 2010 e ne è uscito un quadro con numeri decisamente in crescita. Le vendite sono salite nella prima parte dell’anno del 19% a oltre 9 miliardi di euro e gli utili netti sono raddoppiati (+53%) a 1,1 miliardi. Nello stesso periodo Hermès ha visto lievitare del 23% il fatturato a 1,07 miliardi e del 55% l’utile netto a 194,6 milioni. Ma questo non toglie il mistero: resta da capire come Lvmh abbia acquisito la quota di Hermes – e dalla famiglia sembrerebbe proprio di no -, se a un prezzo significativamente più basso del mercato, e soprattutto la ratio ultima di questa mossa.