Non tutti patiscono la febbre da spread, ecco i titoli del Ftse Mib più resilienti
Piazza Affari è reduce da una settimana decisamente complicata culminata nel venerdì nero con tonfo del 2,58% del Ftse Mib a seguito dell’apertura della crisi di governo. Dai massimi annui il listino milanese, già in difficoltà nella seconda metà di luglio, ha perso il 9% circa e oggi il tentativo di rimbalzo è stato infruttuoso nonostante il lieve ritracciamento dello spread dai massimi.
Sono tanti gli scenari all’orizzonte, ma gli investitori nel breve periodo si mostrano molto cauti sull’azionario Italia e sui Btp, con lo spread che nel caso di effettivo ritorno alle urne in autunno potrebbe spingersi nuovamente sopra la soglia dei 300 punti base.
Bagno di sangue per le banche, anche Telecom annaspa
Negli anni i titoli che si sono mostrati più sensibili al fattore spread sono stati quelli delle banche e in affetti anche venerdì la tendenza è stata confermata con cali fino al 9% per i titoli delle banche del Ftse Mib, che sono tornate a evidenziare un saldo 2019 ampiamente negativo in alcuni casi: -17% per UBI Banca e Banco BPM, -6% circa per Bper e Unicredit, -4,8% Intesa Sanpaolo. A soffrire in questo 2019 non sono però solo le banche, anche Telecom Italia segna un -5,7% e viaggia vicino ai minimi storici poco sopra quota 0,45 euro. La maggiore tlc italiana risulta fortemente esposta sul mercato domestico e venerdì ha patito più di altri le tensioni politiche sull’Italia.
Chi è invece immune dalla febbre da spread? Chiaramente in giornate come quella di venerdì la caduta del mercato è così violenta che è difficile trovare veri vincitori; se si eccettua il caso di Atlantia – sospinta dalla speranza che la caduta del governo faccia tramontare l’ipotesi di un ritiro della concessione autostradale – tra gli altri titoli si può soprattutto guardare al grado di resilienza dimostrato in tutte le passate fasi di surriscaldamento dello spread.
Ferrari regina Ytd, sorridono anche le piccole Diasorin e Amplifon
Nella classifica stilata da L’Economia del Corriere emergono nomi più o meno illustri: da Ferrari, che insieme ad Azimut è la regina di Piazza Affari in questo 2019 con oltre +63% ytd, a titoli insospettabili quali Amplifon (+58%) e Diasorin (+50%). I grafici in Borsa evidenziano come tali titoli hanno performato meglio nelle fasi di maggiore aumento dello spread, riuscendo spesso a salire con decisione anche quando i cali dell’indice Ftse Mib erano marcati.
E proprio questi tre titoli – Ferrari, Amplifon e Diasorin – risultano sia al top della classifica ytd che nei pressi dei loro massimi storici. L’ufficio studi di analisi tecnica di Websim.it vede un potenziale rialzo di almeno il 10% ancora per Amplifon e Diasorin. Per Ferrari, nonostante le prese di profitto a seguito dei conti del secondo trimestre 2019 – in linea con le attese ma a tassi di crescita più bassi rispetto ai primi tre mesi – le prospettive sono di un 2019 oltre gli obiettivi del business plan. Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo da 160 a 175 dollari con raccomandazione overweight confermata alla luce di prospettive forti per ricavi, margini e free cash flow.
Come detto tra i finanziari abbondano i segni meno e l’esposizione allo spread è evidente alla luce dei tanti Btp in pancia alle banche italiane. Tra le poche mosche bianche c’è Finecobank (+6% ytd), meglio anche dell’Eurostoxx Banks (-5% ytd). Finanziario ibrido è Poste Italiane, in difficoltà venerdì, ma che sia lo scorso anno che quest’anno (+30% ytd) si è mostrata capace di salire fuori dal coro.
Tra i titoli da preferire se lo spread sale, la classifica del Corriere Economia – stilata prendendo in esame i dati dal 26 aprile al 4 settembre 2018 (quando lo spread si mosse in deciso rialzo) – ci sono Saipem (+48,3%), Cucinelli (+36,6%), Amplifon (+22,6%), Campari (22,1%) e Diasorin (+18,3%) quando nello stesso periodo il Ftse MIb è scivolato indietro del 14%. Curioso notare che anche quando lo spread è sceso (dati dal 17 aprile al 22 luglio 2019) a primeggiare è Amplifon (+25,2%) seguita da Ferrari (+23,6%).