Non si ferma l’avanzata degli ETF, anche il 2011 promette molte novità
Il 2010 ha segnato una nuova tappa nel percorso di crescita degli ETF che in Europa hanno spento la decima candelina festeggiando con il sorpasso nei confronti degli Stati Uniti per numero di prodotto quotati.
Il 2011 è iniziato con il lancio da parte di ProShares del primo ETF sul Nyse che permette di replicare il CBOE Market Volatility Index, conosciuto come indice Vix e che misura la volatilità a 30 giorni dell’indice S&P 500. Le tensioni sui mercati degli ultimi anni hanno provocato bruschi movimenti del Vix, un indice che si caratterizza per una correlazione negativa con gli indici azionari: quando il VIX sale, lo S&P 500 generalmente scende, e viceversa. Per il primo trimestre del 2011 ETF Securities ha programmato il lancio di una seconda ondata di ETF a replica fisica su alluminio, zinco e piombo dopo il chiassoso debutto a fine dello scorso anno di analoghi prodotti a replica fisica su rame, nickel e stagno.
Per il futuro, secondo l’ultimo ETF Landscape di BlackRock, risulta pianificato il lancio di oltre mille (1.097) nuovi prodotti e sono una quarantina le nuove società che intendono lanciare dei loro ETF.
Il mercato statunitense da sempre ha rappresentato l’avanguardia per le principali innovazioni nel mercato degli ETF poi arrivate anche in Europa. Le ultime voci riguardano l’approdo nel Vecchio continente di Vanguard, emittente statunitense numero tre al mondo per masse gestite dietro a iShares e State Street. Vanguard nel 2010 è risultata quella che ha maggiormente guadagnato quote di mercato (+2,1% salendo al 10%) grazie al balzo del 61,4 per cento delle masse gestite. E quest’anno mira a espandersi fuori degli Stati Uniti e ha già aperto un suo avamposto in Gran Bretagna. I primi prodotti sarebbero dovuti arrivare in Europa nel 2010, ma complicazioni legate al passaggio dagli Usa all’Europa hanno ritardato il debutto con Vanguard che già nell’autunno del 2009 polemizzò con l’accezione europea di TER che non include al suo interno i costi di transazione dei prodotti con un basso TER che spesso non coincide con l’effettiva alta qualità del fondo. Programmi di crescita in Europa anche per State Street, emittente numero due al mondo con una quota di mercato del 16,8%, che ha lanciato anche in Italia il suo primo pacchetto di ETF azionari (in totale 12)annunciando l’arrivo a breve di strumenti anche sulle altre asset class.
Dal canto suo l’emittente numero uno, iShares, mira a consolidare la sua leadership e rimane fortemente impegnata nell’education sugli ETF al fine di fornire agli investitori tutti gli strumenti conoscitivi necessari per la selezione di un ETF. “Per il 2011 riteniamo di fondamentale importanza un incremento della consapevolezza da parte degli investitori in merito ai livelli di liquidità degli propri ETF in base alle diverse condizioni di mercato, unitamente alla comprensione degli indici replicati e delle metodologie di replica dei vari. L’investimento richiede soluzioni serie ed è assolutamente essenziale capire gli strumenti a disposizione”, rimarca David Gardner, responsabile vendite di iShares per la regione EMEA. Guardando al futuro, Gardner ha sottolineano che iShares intende rafforzare ulteriormente la propria gamma di prodotti in tutta Europa continuando ad ampliare a propria offerta in nuovi segmenti che possono rappresentare interessanti opportunità di investimento.