Notizie Notizie Italia Nomura: Bernanke a Jackson Hole rischia il buco nell’acqua

Nomura: Bernanke a Jackson Hole rischia il buco nell’acqua

31 Agosto 2012 08:00

Due anni fa era stato il punto di rottura verso una politica monetaria più aggressiva, oggi il vertice dei banchieri centrali di Jackson Hole rischia di fare da detonatore alla delusione dei mercati finanziari. Parola di Nomura, che nella frattura tra ottimisti e cauti in vista del meeting che prende il via oggi pomeriggio tra le montagne del Wyoming si pone con sicurezza tra questi ultimi.

Il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, parlerà alle 16.00 italiane e fino a quell’ora il contenuto del suo discorso sarà coperto da embargo. Ma già si conosce il titolo del documento: “La politica monetaria in tempi di crisi”.

Nel 2010 da Jackson Hole era partito il quantitative easing che a fasi alterne ha sorretto i mercati finanziari fino a oggi. L’appuntamento del 2012 potrebbe essere di diverso tenore.

Questi infatti i punti chiave di ciò che dirà Bernanke nelle attese del team di Nomura guidato da Lewis Alexander:

– Verranno garantiti ulteriori alleggerimenti quantitativi in assenza di miglioramenti significativi dell’outlook economico;

– L’acquisto di asset su larga scala rimane lo strumento più efficiente nelle mani del Fomc (il braccio operativo della Fed).

“Non ci aspettiamo tuttavia che Bernanke possa indicare che un nuovo piano di acquisto di titoli è imminente”.

E per quale motivo dovrebbe essere questo l’esito? Perché i mercati si trovano in posizioni nettamente differenti rispetto all’agosto 2010 – spiegano gli analisti – e perché vengono prezzate aspettative di inflazione notevolmente più elevate.

C’è poi un altro fattore che emerge dal report: i mercati si sono abituati troppo bene, ma in realtà Jackson Hole non è mai stato, fino al 2010, un appuntamento focalizzato sulle prospettive. Fino ad allora sia Bernanke che il suo predecessore Alan Greenspan nei loro speech si erano attenuti al tema del simposio. Nulla pertanto esclude un ritorno alle usanze più consolidate.

Ecco quindi le tre opzioni al vaglio di Bernanke e le probabilità che possono avere secondo Nomura:

Mandare un segnale forte per indicare che un nuovo round di acquisti di asset prenderà il via già nella riunione di settembre del Fomc. Ma sarebbe sorprendente. “Anche perché – sottolinea la nota – a Jackson Hole il governatore della Fed rappresenta se stesso e non l’istituzione. Tale appuntamento non è generalmente usato per segnalare imminenti cambi di rotta della politica e anche nel 2010 il meeting della Fed immediatamente successivo al simposio non aveva preso di atto di cambiamenti significativi”.

Chiarire che ulteriori alleggerimenti monetari verranno messi in atto in assenza di miglioramenti dell’outlook economico, ma che una decisione in tal senso non è imminente. Per noi l’esito più probabile.

Assumere un atteggiamento neutrale su possibili prospettive della politica monetaria. Ci sembra improbabile.