Nike in affanno, paga la serrata concorrenza di Adidas e Under Armour negli Usa
Momento difficile per Nike con la prospettiva di una crescita molto debole nei prossimi trimestri. I dati sugli ordini annunciati ieri dal leader mondiale nell’abbigliamento sportivo evidenziano un progresso di solo l’1% nel Nord America, ben sotto le attese a conferma delle difficoltà derivanti dalla crescente concorrenza negli Usa dalla rivale storica Adidas a cui si è aggiunta anche quella di Under Armour.
Gli ordini, indicatore chiave della domanda per il marchio statunitense, sono aumentati solo dell’1 per cento in Nord America, mentre le attese erano di un +5%. Il dato sugli ordini tiene traccia dei prodotti che saranno consegnati tra settembre 2016 e gennaio 2017.
Nike paga la crescente concorrenza negli Stati Uniti. Da un lato nella divisione basket pesa la costante crescita di Under Armour che dal 2013 si è legata all’asso dei Golden State Warriors, Stephen Curry, due volte Mvp NBA. In risposta Nike ha abbassato i prezzi delle linee di scarpe Lebron James e Kevin Durant, intaccando però i margini. Dall’altro la storica rivale Adidas che ha guadagnato posizioni nelle vendite di scarpe fashion promosse da celebrità quali Kanye West (che fino al 2013 era legato a Nike).
I conti trimestrali hanno evidenziato invece buoni riscontri sul fronte degli utili. Il colosso dell’abbigliamento sportivo ha archiviato il trimestre al 31 agosto con un Eps (utile per azione) pari a 0,73 dollari, ben oltre gli 0,56 dollari del consensus degli analisti. L’utile netto è salito del 5,9 per cento grazie a benefici fiscali, mentre i ricavi hanno guadagnato l’8 per cento a 9,1 miliardi di dollari.
Le azioni Nike hanno segnato nell’after-hours un calo fino al 5% a 52,60 dollari.