Niente Italexit, ma turbolenze di mercato non mancheranno. Ecco cosa si aspetta Oxford Economics con un governo di destra
Le elezioni del 25 settembre si avvicinano e i sondaggi danno la coalizione di centro-destra in cospicuo vantaggio per ottenere la maggioranza in Parlamento. La coalizione di destra è composta
Fratelli d’Italia di Meloni, La Lega di Salvini e Forza Italia di Berlusconi. Fratelli d’Italia, che è il più radicale tra i partiti della coalizione, è quello che sembra destinato a raccogliere più consensi.
Sebbene l’Italexit appaia molto improbabile, ci sono ancora alcuni rischi incombenti che potrebbero derivare da un governo di destra. “Non è ancora chiaro se un governo di destra manterrà un approccio costruttivo con l’UE, sia in relazione al prossimo risanamento di bilancio che al PNRR, di cui l’Italia è il principale beneficiario”, rimarca un report di Oxford Economics redatto dal Chief Italian Economist, Nicola Nobile.
Tensioni con l’Europa, ma niente strappi
Secondo Nobile il mantenimento dello status quo rimane l’opzione più semplice – asserisce Nobile – . Il prossimo governo potrebbe tentare di discostarsi dagli impegni attuali, ma ci aspettiamo che l’Italia faccia marcia indietro dopo alcune turbolenze di mercato e forse alcune piccole concessioni da parte di Bruxelles, come è successo con i precedenti governi “non ortodossi”. Nobile cita il caso del 2018 quando il governo a guida Lega-M5S alla fine accolse le richieste dell’UE.
“Per ora, pensiamo ancora che l’Italia manterrà l’accesso ai fondi integrali del PNRR, anche se potrebbero esserci dei ritardi nelle erogazioni”.
L’economista di Oxford Economics è scettico sulla possibilità che il prossimo governo attui le riforme necessarie per affrontare le questioni strutturali italiane. “Un governo di destra, con Fratelli d’Italia come partito principale, potrebbe assumere una posizione altamente protezionistica piuttosto che incoraggiare gli investimenti esteri tanto necessari. Questo, unito a una visione nazionalista dello Stato, significa che non vediamo alcun impatto positivo da un simile governo sul lato dell’economia”.
Il nodo dell’equilibrio dei conti
C’è poi il nodo della politica fiscale. “I recenti governi di centrodestra non hanno prestato particolare attenzione sostenibilità fiscale. C’è una chiara possibilità che anche questo accada questa volta, nonostante alcuni fattori, come l’ammissibilità al meccanismo anti-spread della BCE e la scelta del ministro dell’Economia, potrebbero ridurre questo rischio”, si legge nel rapporto di Oxford Ecnomics.