Nessun favorito nella corsa all’As Roma? Unicredit e la famiglia Sensi studiano la short list
A Trigoria i giochi sono più aperti che mai. UniCredit, la banca che ha in mano i destini dell’As Roma, e la famiglia Sensi stanno studiando con attenzione la short-list dei candidati all’acquisto del club giallo rosso. Al momento non c’è nessun favorito. È quanto trapela in ambienti vicini alle trattative, in attesa della presentazione delle offerte vincolanti. Dal prossimo lunedì inizierà il valzer di incontri con i “misteriosi” candidati rimasti in gara per aggiudicarsi il team di capitan Totti. Della partita continuano a circolare i nomi del gruppo Angelucci, il fondo Aabar e una misteriosa cordata americana.
Le offerte vincolanti saranno, infatti, presentate entro fine mese all’advisor Rothschild che poi le metterà sul tavolo di Unicredit. Poi arriverà il momento della verità. La banca di Piazza Cordusio, che sta stringendo i tempi per la cessione della As Roma, vedrebbe con favore gli investitori americani come principali interlocutori per chiudere la partita. Per Il Messaggero dietro al gruppo Usa, ci sarebbe John Fisher, a capo dei marchi Usa di abbigliamento Gap e Banana Republic.
Anche secondo la ricostruzione fatta dal Corriere dello Sport la società della famiglia Sensi sarebbe oggetto di un’offerta vincolante da parte di una cordata statunitense. Secondo questo giornale però si tratterebbe di un gruppo di tre-quattro imprenditori. L’operazione prevederebbe anche una partecipazione italiana e la permanenza di Unicredit con una quota di minoranza.
La banca milanese, segnalava anche il Corriere dello Sport, considerebbe molto attendibile l’offerta di questo gruppo americano, solido da un punto di vista economico, con le idee chiare e soprattutto con in tasca un progetto valutato interessante e competente. In passato, di fronte ad analoghe fiammate speculative sul titolo, Italpetroli, nonostante le sollecitazioni della Consob, si era sempre trincerata dietro obblighi di riservatezza evitando di dare chiarimenti al mercato.
L’altro giorno è intervenuta Italpetroli ma si è limitata a dire che “sono ancora in corso contatti con un numero limitato di potenziali acquirenti ai quali è stato dato accesso ad informazioni di maggiore dettaglio per la predisposizione di offerte vincolanti”, ribadendo di non voler “fornire maggiori informazioni circa i partecipanti al processo di cessione o il contenuto delle offerte da essi formulate”. Dopo le fiammate dei giorni scorsi l’As Roma sta vivendo una seduta spenta e scivola sotto la linea della parità (-0,52% a 1,13 euro). Il 2010 ha portato bene alla squadra di capitan Totti che ha guadagnato il 25% a Piazza Affari. Da inizio 2011 la musica non è cambiata: il titolo del club giallo rosso ha incrementato il bottino di un altro 7%. E chissà che il sogno americano che potrebbe dipingere di stelle e strisce Trigoria non permetta di consolidare ulteriormente i guadagni in Borsa?