Notizie Notizie Mondo Mutui Subprime: S&P’s patteggia e paga 1,5 miliardi di dollari

Mutui Subprime: S&P’s patteggia e paga 1,5 miliardi di dollari

3 Febbraio 2015 15:14

Un miliardo e mezzo di dollari. Tanto dovrà sborsare Standard & Poor’s per chiudere l’indagine del Dipartimento di Giustizia statunitense sui rating assegnati ai bond legati ai mutui subprime prima dello scoppio della grande crisi finanziaria. Oltre che al Dipartimento di Giustizia (687,5 milioni), i fondi andranno a una dozzina di stati (687,5 milioni) e al Calpers (California Public Employees Retirement System), il maggior fondo pensione statunitense (125 milioni).

Secondo la versione dell’esecutivo, tramite valutazioni gonfiate Standard & Poor’s ha ingannato gli investitori in maniera consapevole. Si tratta in pratica del conflitto di interesse che da sempre aleggia sui giudizi delle agenzie, pagate da chi emette i prodotti. Una valutazione tripla-A da parte della maggiore delle tre sorelle del rating (le altre due sono Moody’s e Fitch) ha permesso a prodotti che non avrebbero meritato il giudizio massimo di diffondersi anche tra quegli investitori più conservatori (come appunto i fondi pensione).

S&P’s, una divisione di McGraw Hill Financial, secondo i termini dell’accordo chiude le indagini, durate oltre due anni, senza però ammettere di aver commesso illeciti. “Si tratta di evitare i ritardi, le incertezze, i disagi e le spese di ulteriori controversie“, ha detto Catherine Mathis, portavoce del colosso dei rating.

Secondo la relazione preparata dal procuratore generale Eric Holder gli executive dell’agenzia in diverse occasioni avrebbero ignorato le raccomandazioni in arrivo dagli analisti, secondo cui i prodotti non avrebbero registrato performance in linea con quelle decantate. “Con questo accordo S&P’s ammette di aver rifiutato, contro il parere dei suoi esperti, di ridurre la valutazione su prodotti sottoperformanti al fine di proteggere il businness dell’azienda”, rileva Holden. “Con l’intento di non deludere i propri clienti, S&P’s ha danneggiato l’intera economia, contribuendo alla peggiore crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione”.

L’agenzia non ha mai fatto mistero di considerare le indagini una diretta conseguenza del downgrade del merito di credito della prima economia annunciato nel 2011 (da “AAA” a “AA+”). A sostegno di questa tesi c’è il fatto che S&P’s è l’unica agenzia a esser finita sotto indagine (anche se secondo indiscrezioni funzionari del Dipartimento di Giustizia avrebbero interrogato ex manager di Moody’s).

McGraw Hill, in rialzo a Wall Street di 3 punti percentuali a 93 dollari, ha annunciato che l’intesa si rifletterà sui conti del quarto trimestre la cui diffusione è prevista per il 12 febbraio.