Notizie Notizie Italia Mutui, cosa cambia per quelli vecchi e nuovi dopo ‘all in’ della Bce

Mutui, cosa cambia per quelli vecchi e nuovi dopo ‘all in’ della Bce

13 Settembre 2019 16:49

Buone notizie per chi ha un mutuo. Ieri la Bce ha annunciato un nuovo Quantitative Easing (QE) per una durata indefinita, insieme alla volontà di mantenere i tassi “ai livelli attuali o più bassi” fino all’avvicinamento dell’obiettivo di inflazione al 2%. Guardando a chia ha già sottoscritto un finanziamento, i vantaggi sono evidenti sul fronte mutuo variabile. “Chi ha un mutuo variabile potrà continuare a godere delle condizioni estremamente favorevoli del mercato per un periodo ancora più lungo di quanto non ci si aspettasse anche solo qualche giorno fa”, spiega Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it.

Per chi ha un mutuo a tasso fisso, invece, potrebbe approfittare di una nuova finestra per surrogare il proprio finanziamento e ridurre così il peso degli interessi. Guardando ai tassi attuali, rimarca l’esperto di Facile.it, chi ha sottoscritto un mutuo a gennaio 2019, surrogandolo oggi potrebbe risparmiare 500 euro l’anno di interessi.

 

Sponda Bce potrebbe indurre banche a ridurre gli spread

Le ricadute positive delle misure annunciate dalla Bce sono potenzialmente molte e le banche italiane potrebbero decidere di andare incontro ai futuri mutuatari proponendo spread più ridotti. E’ quanto emerge da un’analisi di Facile.it e Mutui.it all’indomani della Bce. Cosa comportano le nuove azioni della Bce per gli aspiranti mutuatari? La volontà della BCE di continuare a iniettare denaro nel sistema e adottare una politica espansiva per un lungo periodo di tempo è una buona notizia anche per tutti coloro che stanno valutando l’acquisto di un immobile. “Da un lato l’allungamento della durata delle Tltro, che potrebbe aumentare la capacità delle banche aderenti di finanziare l’economia reale” – rimarca Facile.it – ; dall’altro il nuovo Quantitative Easing, che potrebbe contribuire ad abbassare il costo di finanziamento per le banche italiane e che, a loro volta, potrebbero scegliere di ridurre gli spread applicati ai nuovi mutui. Da questo punto di vista, un segnale incoraggiante è arrivato già ieri, dopo l’annuncio della BCE, con lo spread italiano sceso al di sotto dei 140 punti base; qualora i valori dovessero restare a lungo su livelli così bassi, questo potrebbe generare un effetto virtuoso con conseguenze positive per le tasche dei futuri mutuatari”.

Non è però detto che le misure annunciate dalla BCE saranno sufficienti a dare un nuovo impulso alla domanda di mutui in Italia. “In questa prima parte dell’anno i tassi dei mutui sono calati facendo segnare nuovi record storici eppure, secondo i dati ufficiali, le richieste di finanziamento sono diminuite», spiega spiega Ivano Cresto.