Mps: weekend di fuoco per il futuro della banca, anchor o soccorso statale?

Sarà un weekend di fuoco per Mps. Venerdì sera si saprà l’ammontare esatto che arriverà dalla conversione delle obbligazioni subordinate, mentre domenica sarà la volta del referendum costituizionale, visto ormai all’estero come un vero e proprio test sulla stabilità del Paese. A Piazza Affari, dopo un lunedì da incubo, ieri il titolo di Rocca Salimbeni ha mostrato un balzo di circa 17 punti percentuali e oggi prosegue il rally con un progresso di circa il 4,5% a 21,10 euro.
L’azione sente molto i rumors della stampa nazionale, soprattutto quelli legati all’anchor investor. In questo caso l’incertezza è totale, anche perchè a Siena in molti non credono all’arrivo di un cavaliere bianco pronto a mettere sul piatto 1-1,5 miliardi di euro. Ieri sera, in una conference call con gli investitori, il Cfo di Mps, Francesco Mele, ha dichiarato che l’accordo con un investitore forte potrebbe arrivare nel fine settimana.
E se non arrivasse il cavaliere bianco e la somma raccolta dalla conversione dei subordinati non fosse sufficiente? Mele ha tracciato due scenari: la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato oppure il “burden sharing”. Il burden sharing si applica con la riduzione del valore nominale delle azioni e delle obbligazioni subordinate (o la conversione in capitale di queste ultime). Il burden sharing è quindi un Bail-In meno invasivo.