Mps: S&P pone i rating sotto osservazione, Fondazione trova accordo con banche su debito. Titolo giù
Sono giorni frenetici a Siena. Lunedì si riunirà il Consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi e il giorno successivo i vertici di Rocca Salimbeni presenteranno alla comunità finanziaria il nuovo piano industriale. A fine mese l’istituto senese dovrà poi riferire all’EBA come intende colmare il gap da 3,2 miliardi di euro calcolato dall’authority europea. All’appello manca circa 1 miliardo di euro e le ipotesi sul tavolo spaziano dalle cessioni, all’emissione di Co.co Bond e al ricorso ai Tremonti Bond. In Borsa il titolo continua a soffrire e a viaggiare sui minimi storici, cedendo quasi 5 percentuali a 0,176 euro.
L’azione risente del credit watch negativo da parte di Standard & Poor’s. L’agenzia statunitense ha posto sotto osservazione per un possibile downgrade i rating del Monte a lungo termine BBB e di breve termine A-2. Secondo S&P, la posizione finanziaria dell’istituto toscano è sotto pressione per un mix di fattori: deterioramento dell’asset quality, debolezza degli utili e una scarsa flessibilità finanziaria.
Tornando al piano industriale, secondo Il Sole 24 Ore sarà soprattutto incentrato sul rigore e sul taglio dei costi. Per colmare le richieste dell’EBA il quotidiano di Confindustria scrive che Mps starebbe pensando ad un nuovo ricorso ai Tremonti Bond, a cui Rocca Salimbeni fece ricorso nel 2009 per 1,9 miliardi di euro. “Questa soluzione ci sembra più credibile dei Co.co Bond per i quali non sono ancora definite a livello di codice civile le caratteristiche precise”, affermano gli analisti di Equita nella nota odierna sottolineando che “per i Tremonti Bond si tratterebbe invece di aprire una nuova finestra di emissioni”.
Infine questa mattina la Fondazione Monte dei Paschi ha annunciato, attraverso una nota ufficiale, di aver raggiunto un accordo per la ristrutturazione del debito “la cui finalizzazione è attesa nei prossimi giorni con la definizione dei dettagli tecnici e salvo approvazione dei rispettivi organi deliberanti”. L’ente di Palazzo Sansedoni effettuerà un pagamento iniziale pari a 664 milioni di euro cosi che l’esposizione debitoria residua si attesterà a 350 milioni di euro. “Il ribilanciamento del debito – conclude la nota del maggiore azionista di Mps – prevede il completamento del rimborso dell’esposizione debitoria residua entro il 30 giugno 2017, con la facoltà per la Fondazione di allungare tale scadenza al 30 giugno 2018”.