Mps in calo dopo ok capital plan. Ecco come UniCredit potrebbe essere convinta a dire sì alle nozze. Giù anche BPM e Bper
Titolo Mps in calo all'indomani dell'approvazione, da parte del cda, del capital plan che verrà presentato entro le prossime ore alla Bce.
Il titolo sconta anche il sentiment negativo presente sui mercati: l'indice Ftse Mib arretra infatti dell'1% circa. Sotto pressione in particolare i titoli bancari come Bper -2,84%, peggior titolo del listino, seguita da Mediobanca -2,54% e Banco BPM -2,2%.
Pesante anche UniCredit che arretra dell'1,81% e Intesa SanPaolo -1,60%.
Dal capital plan di Mps emerge che l'obiettivo numero uno della banca senese è quello di convolare a nozze con un'altra banca (possibilmente, nelle mire del Tesoro, UniCredit). Se poi la strada dell'M&A non fosse percorribile, a quel punto bisognerebbe procedere con l'operazione di rafforzamento patrimoniale-maxi aumento di capitale, fino a 2,5 miliardi di euro.
Così ha commentato Luigi Pedone di Equita SIM:
"Con questa decisione, si manifesta ulteriormente l'obiettivo di Mps di giungere ad una soluzione strutturale che non preveda quindi un futuro stand-alone per la banca. Riteniamo che le condizioni per cui UniCredit possa considerare una business combination siano: Condizione di neutralità sul capitale, che potrebbe essere ottenuta mediante l'utilizzo di circa 2,5 miliardi di DTA di Mps (dunque opzione crediti fiscali); miglioramento dell'asset quality della combined entity, mediante la cessione di crediti deteriorati (stimando una cessione di circa 20 miliardi l'NPE ratio atterebbe in area 3% circa); una completa sterilizzazione dei rischi legali attualmente in capo a Mps (pari a circa 10 miliardi)".
Il titolo sconta anche il sentiment negativo presente sui mercati: l'indice Ftse Mib arretra infatti dell'1% circa. Sotto pressione in particolare i titoli bancari come Bper -2,84%, peggior titolo del listino, seguita da Mediobanca -2,54% e Banco BPM -2,2%.
Pesante anche UniCredit che arretra dell'1,81% e Intesa SanPaolo -1,60%.
Dal capital plan di Mps emerge che l'obiettivo numero uno della banca senese è quello di convolare a nozze con un'altra banca (possibilmente, nelle mire del Tesoro, UniCredit). Se poi la strada dell'M&A non fosse percorribile, a quel punto bisognerebbe procedere con l'operazione di rafforzamento patrimoniale-maxi aumento di capitale, fino a 2,5 miliardi di euro.
Così ha commentato Luigi Pedone di Equita SIM:
"Con questa decisione, si manifesta ulteriormente l'obiettivo di Mps di giungere ad una soluzione strutturale che non preveda quindi un futuro stand-alone per la banca. Riteniamo che le condizioni per cui UniCredit possa considerare una business combination siano: Condizione di neutralità sul capitale, che potrebbe essere ottenuta mediante l'utilizzo di circa 2,5 miliardi di DTA di Mps (dunque opzione crediti fiscali); miglioramento dell'asset quality della combined entity, mediante la cessione di crediti deteriorati (stimando una cessione di circa 20 miliardi l'NPE ratio atterebbe in area 3% circa); una completa sterilizzazione dei rischi legali attualmente in capo a Mps (pari a circa 10 miliardi)".