I Monti Bond non sono il salvataggio di una banca insolvente, ma un rafforzamento del capitale che sposa gli standard imposti dalla European Banking Authority. Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, difende il prestito pubblico destinato alla banca senese durante l’audizione alle Commissioni di Camera e Senato e sposa l’azione di vigilanza compiuta dalla Banca d’Italia, definita dal ministro “continua, attenta e appropriata”. Azioni che hanno consentito di individuare e interrompere comportamenti anomali. Grilli ha poi invitato a tenere ben distinte le responsabilità del vecchio management da quelle della banca.
Grilli ha poi descritto le caratteristiche del nuovo prestito pubblico, non ancora sottoscritto dal Governo, che sarà più gravoso per la banca rispetto ai vecchi Tremonti Bond. I cosiddetti “Monti Bond” avranno un interesse pari al 9% per il primo anno, che salirà di mezzo punto percentuale ogni due esercizi fino ad un massimo del 15% annuo. Se Rocca Salimbeni non riuscirà a generare utili dovrà rimborsare gli interessi attraverso l’emissione di azioni valutate a prezzo di mercato.
La banca senese potrà convertire i Monti Bond in azioni con uno sconto pari al 30% e, ha spiegato Grilli, l’eventuale conversione avrà un forte effetto diluitivo sul titolo Mps. La sottoscrizione di questi nuovo titoli, ha assicurato il ministro Grilli, “assoggetterà Mps a importanti vincoli in termini di operatività e governace“. Vincoli che riguarderanno il divieto di dividendi, le acquisizioni di eventuali partecipazioni e le remunerazioni.
Grilli ha infine dichiarato che a breve arriveranno le sanzioni della Banca d’Italia nei confronti del vecchio management del Monte dei Paschi. Il ministro, durante l’audizione, ha fatto riferimento a “carenze gravi nella gestione della liquidità”.