Mps: entro l’estate il Tesoro potrebbe diventare il primo azionista
Entro l’estate Mps potrebbe diventare una banca più a controllo “statale”. L’Ad Fabrizio Viola, entrando questa mattina all’esecutivo dell’Abi, ha di fatto confermato i rumors di ieri che parlavano di una possibile salita del Tesoro al 7% del capitale della banca senese. Il manager ha confermato che Mps sta verificando la possibilità di rimborsare in azioni gli interessi sull’ultima tranche dei Monti Bond al Ministero dell’Economia. Se ciò si avverasse il Ministero dell’Economia diventerebbe il primo azionista dell’istituto toscano.
Mps aveva rimborsato tutti i Mondi Bond lo scorso luglio, al termine dell’ultimo maxi aumento di capitale, ma restano da saldare gli interessi relativi ai primi sei mesi del 2015 (circa 50 milioni di euro). Alla capitalizzazione di oggi, questa cifra sarebbe pari al 3% della banca e, di conseguenza, la quota del Tesoro salirebbe dall’attuale 4,02% a circa il 7 per cento.
Come è risaputo il rimborso degli interessi sui Monti Bond in azioni è previsto solamente in caso di bilancio in perdita. Nel 2015 il Monte ha riportato un utile pari a 390 milioni, ma senza la contabilizzazione di Alexandria il conto avrebbe presentato un rosso di 110 milioni.
A Piazza Affari il titolo Mps, dopo un inizio di seduta incoraggiante, ha azzerato i guadagni e ora lascia sul parterre lo 0,60% a 0,592 euro (-50% circa da inzio anno). La questione Mps coinvolge la politica ai più alti livelli: lunedì il settimanale Affari & Finanza aveva scritto che da qualche settimana il premier Matteo Renzi avrebbe riacceso un faro sul dossier Mps con segnalazioni a Claudio Costamagna e Carlo Messina, rispettivamente i due numeri uno di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Intesa SanPaolo. Il puzzle, secondo gli auspici governativi, si comporrebbe con le Fondazioni qualora queste diversificassero i loro portafogli vendendo partecipazioni in altre banche e comprando in cordata la banca senese.