Mps: bond subordinati proseguono recupero, cruciale riduzione aumento di capitale
I bond subordinati di Mps proseguono il recupero ad una settimana dalla presentazione del piano di salvataggio da parte del Ceo Marco Morelli. Un rally dai minimi di periodo toccati da queste obbligazioni tra il 23 e il 26 settembre che, secondo gli analisti, è dovuto soprattutto alla scommessa di una proposta di conversione favorevole in equity nell’ambito del piano di ristrutturazione della banca senese.
In particolare la ripresa delle quotazioni riguarda le obbligazioni Lower Tier II. I titoli con scadenza 30 novembre 2017 (vedere grafico) trattano oggi a 74,3, il 12% in più rispetto ai minimi di periodo toccati il 23 settembre a 66,5. Stesso trend per i bond con scadenza 15 gennaio 2018 che quotano in area 72 dopo essere scivolati sotto quota 65 a fine settembre (+11,1%), e le obbligazioni con scadenza 21 aprile 2020 che viaggiano a 71,2 con un balzo dell’11,3% dai minimi toccati a 64.
Il weekend è stato ricco di notizie per il Monte, con l’apertura del Cda al piano di Corrado Passera, le cui linee guida sono simili a quanto scritto lo scorso 30 settembre da FinanzaOnLine. Il piano che Morelli presenterà il 24 ottobre al mercato comprenderà: la conversione dei bond subordinati, con la possibilità di inserire anche i titoli con taglio minimo da 1.000 euro con scadenza 15 maggio; la drastica diminuzione dell’importo dell’aumento di capitale rispetto ai 5 miliardi di euro inizialmente previsti dal piano dell’ex Ceo Viola; la ricerca di un investitore forte che si accolli un aumento riservato tra 1 e 1,5 miliardi di euro.
Per la riduzione significativa dell’aumento di capitale, spiegano gli analisti di Equita, “è cruciale l’esistenza di concrete disponibilità di investitori istituzionali a sottoscrivere una parte rilevante (almeno il 50%) dell’aumento, anche se al momento crediamo che non ci siano le condizioni in grado di assicurare questa evenualità”.