Mps ancora in rally, mercato scommette su nuovi soci. Ma è il Tesoro il primo candidato ad entrare nel capitale
Il rally di agosto del Monte dei Paschi non è ancora arrivato al capolinea. Il titolo della banca senese, che per tutto il mese di luglio ha viaggiato sotto la soglia dei 20 centesimi, nelle ultime sedute ha inserito il turbo grazie alle parole di Alessandro Profumo. Nei giorni scorsi il presidente di Rocca Salimbeni ha voluto puntualizzare l’anomalia della situazione della Fondazione Mps, azionista di riferimento con il 37,5% del capitale del Monte.
“Non può avere tutti i suoi beni investiti nel singolo asset della banca – sono state le parole di Profumo – e questo vuol dire che nel tempo dovrebbe ridurre ulteriormente la sua quota di partecipazione”. Profumo aveva poi rimarcato la necessità per il Monte di ritornare ad essere redditizio e distribuire dividendi.
Le dichiarazioni di Profumo hanno innescato la speculazione sull’eventuale ingresso di nuovi soci nel capitale dell’istituto toscano. E da lì è partito il rimbalzone a Piazza Affari: più 20 punti percentuali durante la scorsa settimana, un guadagno del 5% nella seduta di ieri e oggi il rialzo sfiora il 7% (a 0,24 euro).
Ieri gli analisti hanno iniziato a concentrarsi sui conti del primo semestre che Mps presenterà martedì 28 agosto. Quasi tutti gli esperti concordano sul fatto che il management della banca annuncerà una perdita superiore al miliardo di euro, su cui peseranno ancora le svalutazioni legate all’avviamento di Antonveneta. Nel 2011 le svalutazioni sulla banca padovana avevano toccato i 4,3 miliardi di euro, ma durante la presentazione dell’ultimo piano industriale i vertici del Monte avevano aperto a nuove future svalutazioni.
Pesanti svalutazioni significano che Rocca Salimbeni chiuderà con ogni probabilità il bilancio 2012 in perdita, visto che l’utile della gestione nei primi tre mesi dell’anno si era attestato a 54 milioni di euro. Qui entra in gioco lo Stato italiano, che nel caso in cui il Monte dovesse chiudere il bilancio in rosso non incasserà nessuna cedola sui Tremonti Bond (3,4 miliardi di euro) ma verrà remunerato con azioni Mps.
Nel dettaglio, la cedola prevista sul prestito governativo si aggira intorno al 10%. Ma, come detto prima, in caso di perdita nel bilancio di Mps lo Stato riceverà l’equivalente in azioni che saranno valutate al patrimonio netto della banca (1,05 euro rispetto agli attuali 0,24 euro della Borsa).
Un valore ben quattro volte superiore agli attuali corsi borsistici che ha già scatenato i calcoli di diverse case d’affari. Secondo Cheuvreux, che prevede un bilancio in perdita sia nel 2012 che nel 2013, nel biennio saranno emesse per il Tesoro azioni per 640 milioni di euro che comporteranno un ingresso dello Stato nel capitale del Monte con una quota del 7% circa. Inoltre Mps, come già successo lo scorso anno, non dovrà pagare gli interessi sul prestito governativo.