Mps: addio Viola non destabilizza titolo, verso slittamento al 2017 di ricapitalizzazione e piano
Niente scossoni in Borsa per Mps all’indomani dell’addio a sorpresa dell’amministratore delegato Fabrizio Viola. Il titolo si mantiene a cavallo della parità con prevalenza degli acquisti in avvio di seduta grazie anche alle attese di una rapida scelta del sostituto, che dovrebbe essere Marco Morelli, numero uno di Bofa Merrill Lynch in Italia e già vice direttore generale del Monte dal 2006 al 2010.
L’uscita di scena di Viola, a Rocca Salimbeni da inizio 2012, è arrivata abbastanza a sorpresa a livello di tempi con diversi operatori che si aspettavano l’addio una volta completato l’ennesimo aumento di capitale. Ad accelerare l’addio sono stati probabilmente i difficili rapporti con Jp Morgan, uno dei global coordinator dell’aumento di capitale fino a 5 miliardi e in cabina di regia anche nel preparare il piano di cartolarizzazione di 9,2 mld netti di Npl.
Il nome del successore (la lista sarebbe ristretta a tre nomi con Morelli in pole position) potrebbe arrivare a brevissimo. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore un cda straordinario avrà luogo entro domenica.
A questo punto appare probabile uno slittamento dell’operazione di ricapitalizzazione a inizio 2017, probabilmente a febbraio. I primi commenti a caldo degli analisti valutano positivamente il segnale di discontinuità dato dall’uscita di Viola e anche il possibile slittamento dei tempi dell’aumento di capitale. In tal modo infatti si evita che l’operazione coincida con un autunno caldo per l’Italia vista la possibile coincidenza con il referendum sulla riforma costituzionale. Ieri Morgan Stanley aveva avvertito come una vittoria del no comporterebbe un periodo di incertezza per l’Italia e la banca maggiormente colpita dall’effetto referendum sarebbe proprio Mps con l’operazione ricapitalizzazione che si complicherebbe.