Morgan Stanley non ha dubbi: attenzione alla trappola bear market rally, va sfruttato per vendere e arroccarsi in difesa
Il rally che ha caratterizzato Wall Street nell’ultima settimana ha sollevano non poche perplessità tra gli esperti di mercato. Euforia in apparenza immotivata davanti a uno scenario di forte incertezza sul fronte geopolitico e banche centrali sempre più hawkish per contrastare l’inflazione. Morgan Stanley etichetta il movimento di settimana scorsa come un bear market rally, che potrebbe anche continuare ma che secondo la casa d’affari Usa è un’ottima occasione per vendere.
La scorsa settimana in particolare è stata la migliore dal lontano 2020 per i maggiori indici statunitensi. L’indice S&P 500 ha guadagnato il 6,2% la scorsa settimana. L’S&P 500 ha recuperato quasi la metà delle perdite accumulate nel corso dei primi mesi dell’anno e che avevano spinto l’indice guida di Wall Street in territorio di correzione (oltre -10% dai massimi). Una reazione emotiva arrivata proprio nella settimana in cui la Federal Reserve ha alzato i tassi per la prima volta dal 2018 facendo chiarezza su percorso che probabilmente seguirà (altri rialzi in tutti i sei incontri rimanenti di quest’anno) e palesando un cauto ottimismo sulla resilienza dell’economia Usa in un contesto reso ancora più difficile dal conflitto in Ucraina e la sua dote di rialzo dei prezzi energetici.
“Il rally delle azioni della scorsa settimana è stato uno dei più forti mai registrati. Anche se potrebbe andare un po’ più in alto… riteniamo ancora che siamo in un mercato ribassista e useremmo questa forza per posizionarci in modo più difensivo”, asserisce Michael Wilson, chief equity strategist di Morgan Stanley.
Un avvertimento simile era arrivato anche da Goldman Sachs che venerdì aveva indicato come eccessivamente ottimista il posizionamento di azionario e petrolio sulle possibilità di un accordo di pace tra Russia e Ucraina.
Intanto, il team azionario europeo di Morgan Stanley ha abbassato la sua previsione di crescita degli utili in Europa da un 10% annuo a solo il 3% per quest’anno. “Continuiamo a considerare il rapporto rischio-rendimento di MSCI Europe poco attraente in questo momento”, afferma il broker statunitense.