Morgan Stanley: 1.600 licenziamenti verranno annunciati entro la settimana
Si prospettano tempi duri per i dipendenti di Morgan Stanley. Secondo quanto dichiarato da una fonte vicina alla società Usa, nelle prossime settimane la sesta più grande banca a stelle e strisce per asset taglierà 1.600 dei sui dipendenti della divisione investment banking e dello staff di supporto. Metà di questi tagli riguarderanno il personale della succursale della Grande mela, gli altri 800 verranno invece individuati tra i dipendenti delle diverse divisioni dislocate nelle varie parti del globo. I dati dell’ultima trimestrale avevano fatto emergere che Morgan Stanley aveva a libro paga 61.899 dipendenti.
La notizia del drastico taglio non stupisce. Nei mesi scorsi James Gorman, Chief executive di Morgan Stanley, dichiarò al Financial Times come l’industria bancaria avesse un eccesso di capacità. Tradotto nel gergo comune, troppe persone che vi lavorano.
Già nel 2012 Morgan Stanley aveva proceduto a un’ulteriore revisione al ribasso della propria forza lavoro, con circa 4.000 persone che furono lasciate a casa. La banca ha dichiarato che comunicherà i tagli ai propri dipendenti entro la settimana, e nessuno è ora come ora al sicuro. Secondo la fonte, sia i senior banker più pagati che alcuni managing director ed executive director sono a rischio.
Le difficoltà degli ultimi anni di crisi, nata proprio dal sistema bancario americano e dai mutui subprime concessi, stanno interessando tuttavia non solo Morgan Stanley. Citigroup lo scorso mese ha annunciato una riduzione della propria forza lavoro di ben 11 mila unità, fattore che ha portato alla chiusura di alcune succursali sviluppate in alcuni mercati emergenti. In Europa, in ottobre, era invece stata Ubs ad annunciare il licenziamento di 10.000 dipendenti, impiegati in larga parte nella divisione trading fixed-income.