Moody’s: bene la fiducia a Letta ma l’Italia mancherà obiettivo deficit nel 2013
La fiducia al Governo targato Letta è “il miglior risultato possibile” ma l’instabilità politica mostrata dall’Italia è negativa sotto il profilo del rating. E’ quanto scrive Moody’s in una nota, in cui spiega che le turbolenze dell’ultima settimana mettono in evidenza la fragilità dell’Esecutivo. Questa fragilità, spiega l’agenzia, potrebbe ritardare le riforme di bilancio e strutturali e quindi mettere a rischio la ripresa economica del Paese. In particolare gli esperti credono che l’Italia non centrerà l’obiettivo europeo di un deficit al 3% nel 2013.
Lo scorso sabato sono arrivate le dimissioni di cinque ministri del Pdl che hanno innescato la crisi politica, ricorda Moody’s. Dimissioni che sono arrivate dopo il mancato accordo su una misura essenziale per portare il rapporto deficit/Pil nel limite del 3% come previsto dall’Unione europea. Lo stesso Silvio Berlusconi ha detto che la dipartita dei ministri era una conseguenza dalla decisione di aumentare l’Iva al 22% dal 21%. E proprio le difficoltà sul raggiungimento di accordi sulle riforme hanno caratterizzato il governo Letta fin dalla sua nascita. Ed è proprio questa instabilità politica a rappresentare una minaccia per la ripresa economica e a pesare negativamente sul rating, avverte Moody’s.
L’Italia, prosegue la nota, è uscita dalla procedura d’infrazione del deficit quest’anno, dopo aver ridotto il deficit al 3% del Pil nel 2012 dal 5,5% del pil nel 2009. Il surplus primario italiano, fra i più alti dell’area Euro è stato uno dei fattori che ha aiutato a sostenere il debito e a mettere in moto la crescita. L’instabilità politica ha però effetti negativi sulla capacità del Governo di procedere con le riforme strutturali e di bilancio. “Ci aspettiamo – conclude Moody’s – che l’Italia non centri l’obiettivo di portare il deficit nel limite europeo del 3% del Pil nel 2013”.