Monti e Fornero presentano la riforma del lavoro. Possibile il reintegro se i motivi economici sono insussistenti
Il governo ha raggiunto un’intesa per la riforma del mercato del lavoro. Il Ddl è stato trasmesso al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e poi passerà al vaglio del Parlamento. Nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il ministro del Welfare, Elsa Fornero, il premier Mario Monti ha definito la riforma “una svolta storica” per il Paese.
Il ministro Fornero ha spiegato che l’intenzione è portare ad essere la forma contrattualistica dominante il contratto a tempo indeterminato, eventualmente preceduto da un contratto di apprendistato, con l’obiettivo di evitare che il lavoratore venga blindato in uno specifico posto di lavoro.
Il contratto a tempo determinato sarà reso più oneroso nei confronti di quello a tempo indeterminato per tenere conto della sua caratteristica di fattore produttivo. Tale maggiore onere andrà a fornire le risorse per il finanziamento dell’Aspi, che prenderà il posto degli ammortizzatori sociali Il sostituto di cassa integrazione e mobilità prevede la stessa entità degli attuali ammortizzatori ma sarà esteso a tutti i lavoratori e sarà di durata inferiore al fine di favorire il reinserimento occupazionale.
Torna infine il reintegro nel caso di licenziamenti imputabili a motivazione economica. In questo caso il lavoratore potrà rivolgersi al giudice e se questo dovesse ritenere insussistenti le motivazioni potrà scegliere tra reintegro o indennizzo da 12 a 24 mensilità.