Monti: ci stiamo avvicinando alla fine del tunnel, spending review non è nuova manovra. Oggi parte tour europeo
Prima di partire per il tour europeo che lo porterà oggi a Parigi e, successivamente, a Helsinki e Madrid, Mario Monti si concede questa mattina ai microfoni di “Radio Anch’io” su RadioUno. Il premier ha dichiarato che l’Italia e l’Europa si stanno avvicinando alla fine del tunnel. L’obiettivo del suo tour nelle capitali del Vecchio Continente è quello di mettere in sicurezza la moneta unica e provare a dare un impulso alla crescita.
Per riuscire nell’impresa, Monti ha voluto sottolineare l’importanza delle decisioni prese nel Consiglio Europeo del 28-29 giugno scorso. Molto probabile che dall’incontro di oggi esca quindi un comunicato congiunto molto simile a quello del weekend pubblicato da Monti e Merkel, dove si ribadiva la necessità di fare tutto il possibile per salvaguardare l’euro.
Le parole di Monti arrivano all’indomani dell’apertura della Germania, definita un “riferimento essenziale” dall’ex commissario Ue, all’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce. Il premier, durante l’intervista radiofonica, oltre a toccare i temi europei ha parlato anche tanto di Italia. In primis la “spending review”, che oggi arriva in Senato per la fiducia. Il premier ha specificato che la “spending review” non è una nuova manovra finanziaria e non è composta da tagli lineari.
Oltre a parlare della “spending review”, Monti si è soffermato sul clima politico italiano, con i maggiori partiti che non sono ancora riusciti a trovare un accordo per una nuova legge elettorale. Secondo il premier lo scenario peggiore sarebbe arrivare alle elezioni delle prossima primavera senza aver approvato la riforma elettorale. Un’ipotesi che aumenterebbe lo scetticismo sui mercati internazionali per il nuovo governo che andrebbe a sostituire l’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti.
Di conseguenza, sempre durante l’intervista concessa ai microfoni di RadioUno, Monti ha infine invitato i partiti politici ad accogliere il forte monito lanciato dal Capo dello Stato, che ieri ha rinnovato l’appello ad una rapida conclusione per arrivare ad una riforma elettorale largamente condivisa.