Mondo: Fitch taglia previsioni di crescita per il 2016, Russia e Brasile i più penalizzati
Fitch ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’economia globale per il 2016, con tagli soprattutto per i Paesi emergenti produttori di materie prime, in particolare Brasile, Russia e Sud Africa, ma senza escludere le economie avanzate. La sforbiciata è ampia e significativa, ma l’agenzia di rating rassicura precisando che le prospettive di crescita sono notevolmente al di sopra della soglia di recessione globale. “Il rallentamento degli investimenti in Cina e la compressione della spesa nei principali Paesi produttori di commodity continuano a riflettersi in tutta l’economia mondiale”, ha spiegato Brian Coulton, capo economista dell’agenzia, indicando come gli shock sul comparto energia in particolare stiano avendo un impatto negativo maggiore del previsto. Il Brent è visto a 35 dollari al barile nel 2016 e 45 dollari nel 2017, contro una precedente stima pari a 55 e 65 dollari rispettivamente.
L’economia nel 2016 secondo Fitch
Nel suo ultimo Global Economic Outlook, Fitch prevede una crescita globale stabile al 2,5% nel 2016. Ciò rappresenta una revisione al ribasso di 0,4 punti percentuali rispetto alle stime precedenti formulate a dicembre. Per i Paesi avanzati l’attesa è per una espansione del Pil dell’1,7% quest’anno, contro il +2,1% della passata edizione, mentre per i mercati emergenti la crescita è ora ancorata al 4%, in calo dal +4,4% della precedente stima. “Con i mercati emergenti, che rappresentano circa il 40% del Pil mondiale, al centro di questi shock è legittimo chiedersi se il mondo vedrà, per la prima volta nella storia recente, un mercato emergente che porterà a una recessione globale – ha aggiunto Coulton – Tuttavia, crediamo che diversi fattori mitigheranno questo rischio”.
Nel dettaglio, la crescita degli Stati Uniti nel 2016 è ora prevista al 2,1% dal 2,5% di dicembre, a causa del peggioramento delle prospettive di esportazione e un più ampio indebolimento della domanda sul finire del 2015. Abbassate anche le prospettive del Giappone e della zona euro.
Tra gli emergenti a pesare maggiormente sulle previsioni di crescita sono Russia e Brasile, i cui Pil sono visti in contrazione in scia all’indebolimento dei prezzi delle materie prime. In particolare, la Russia dovrebbe segnare un -1,5% (contro il +0,5% di dicembre), mentre il Pil del Brasile è atteso in calo del 3,5% per il 2016 (dal -2,5% di dicembre) a causa anche di una incertezza politica e di un deterioramento del mercato del lavoro e delle condizioni di credito. Per quanto riguarda la Cina, seconda economia mondiale, la crescita dovrebbe essere leggermente più debole e pari al 6,2% (in calo dal 6,3%).