Milano maglia nera d’Europa con le banche, torna la tensione sui Btp. Oro ancora record
E’ un’altra giornata di forti vendite a Piazza Affari. Dopo il lunedì nero e il martedì interlocutorio, il risveglio di oggi non è stato certo dei migliori. A tenere banco la querelle sul debito statunitense e la crisi senza fine della Grecia. Due mover che hanno avuto riflessi sia sul mercato obbligazionario sia sull’azionario. Il primo è un tema particolarmente sensibile al Belpaese. Presto detto il risultato di ieri dell’asta sui Bot semestrali: rendimenti schizzati ai massimi dall’ottobre 2008 (2,269% lordo rispetto all’1,988% della precedente emissione), domanda elevata ma non eccezionale (1,6 volte l’offerta) e, di conseguenza, allargamento dello spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco. Domani, quindi, sarà da monitorare con attenzione l’emissione da parte del Tesoro di Buoni poliennali a dieci e tre anni.
Il differenziale tra il Btp e il Bund viaggia questa mattina in area 310 punti base, in rialzo rispetto ai 285 punti della chiusura di ieri. L’aggravarsi della tensione è anche da ricercare nelle dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. Secondo quanto riportato da Reuters, Schaueble si è detto contrario all’eventualità di lasciare libertà di manovra al Fondo salva Stati circa l’acquisto di bond governativi sul mercato secondario. Inoltre, ieri Deutsche Bank ha annunciato una drastica riduzione della sua esposizione verso il debito italiano. Il colosso bancario tedesco, che deteneva titoli italiani per 8 miliardi di euro a fine 2010, al termine del primo semestre ne aveva in pancia 996 milioni di euro (-88%).
Dall’obbligazionario all’azionario il passo è breve. Piazza Affari si ritrova ad indossare la maglia nera con le vendite che stanno colpendo soprattutto il comparto bancario, il più sensibile alle tensioni sui Buoni del Tesoro. Sul listino meneghino, quindi, Intesa SanPaolo cede il 5,92% a 1,558 euro, Ubi Banca il 5,45% a 3,26 euro, Unicredit il 4,69% a 1,219 euro, Banco Popolare il 4,18%& a 1,374 euro e Popolare di Milano il 3,42% a 1,468 euro. Di conseguenza, l’indice Ftse Mib lascia sul parterre oltre 2 punti percentuali a 18.620 punti, mentre il Ftse All Share arretra dell’1,95% a quota 19.347. La Borsa di Milano si conferma quindi la peggiore d’Europa: a Parigi il Cac 40 cede lo 0,68%, a Francoforte il Dax lo 0,46%, a Londra il Ftse 100 lo 0,28% e a Madrid l’Ibex 35 l’1,45%. In un clima di elevata avversione al rischio, da segnalare il nuovo record storico dell’oro a 1.628 dollari l’oncia e i massimi del franco svizzero nei confronti del biglietto verde.