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Metalli in fase di ripresa a lungo termine, più vantaggi per oro e argento

23 Luglio 2020 16:15

I metalli preziosi e industriali sono in una fase vincente. L’oro si avvicina a un nuovo record, l’argento è salito ai massimi degli ultimi 6 anni e il rame è salito di oltre il 30% rispetto ai minimi di marzo. Lo si legge nel report a cura di Michel Salden, Head of Commodities di Vontobel Asset Management, secondo cui non si tratta di momenti fugaci di breve durata, ma piuttosto di segnali di una traiettoria positiva e a lungo termine.

I quattro perchè

A supporto, Salden ci indica quattro ragioni. In primis, la politica monetaria delle banche centrali. Gli investitori, si legge nel report, si stanno orientando verso asset reali, voltando le spalle ai titoli a reddito fisso a rendimento negativo, mentre le banche centrali spingono i tassi d’interesse reali in territorio negativo nel tentativo di stimolare le economie colpite dalla pandemia da Covid-19.

In seconda battuta la politica fiscale. La spesa fiscale è aumentata in tutto il mondo per stabilizzare le economie in difficoltà alle prese con le conseguenze della pandemia. Ciò, scrive Salden, ha risvegliato i timori di inflazione, poiché il crescente onere del debito potrebbe spingere le banche centrali politicamente motivate a stampare denaro fino a quando l’inflazione non ricomparirà consumando i cumuli di debito. Poiché i metalli tendono a fungere da copertura dell’inflazione, è probabile che essi beneficino di questo sviluppo. Come esempio, l’argento ha registrato un incremento di oltre il 350% nel 2010, quando solo poche banche centrali hanno aumentato le loro misure di liquidità nei loro mercati.

La terza ragione è la transizione all’energia verde. Mentre i politici di tutto il mondo mirano a una ripresa green, i metalli industriali hanno iniziato a quotare i prezzi in base ai cambiamenti della domanda. Secondo il manager di Vontobel Am, il recente piano di ripresa (green) dell’Ue stimolerà la domanda di argento (usato nei pannelli solari), platino (usato nelle auto a idrogeno) e palladio (usato per abbassare le emissioni nelle tradizionali auto a benzina). Il rame è destinato a beneficiare enormemente dell’atteso aumento delle vendite di veicoli elettrici (Ev). Ogni veicolo elettrico ha 60 chilogrammi di rame in più rispetto a un’auto tradizionale, poiché il rame è il metallo principale utilizzato per costruire la rete elettrica dei veicoli elettrici. Inoltre, si legge nel report, una vittoria elettorale negli Stati Uniti per Joe Biden accelererà ulteriormente queste tendenze e la domanda dei metalli ad esse collegati.

Ultima ragione, non meno importante, i vincoli sul lato dell’offerta. A causa dei lockdown dovuti al Covid-19, l’offerta di metalli industriali e preziosi è limitata. Messico, Perù, Bolivia, Cile e Sudafrica sono tra i paesi più colpiti dal virus, che ha imposto gravi limitazioni alle attività minerarie e allo sviluppo di progetti per l’invecchiamento delle miniere in questi paesi. Inoltre, spiega Salden, il declino economico di questi Paesi aumenterà i rischi sociali e politici, rendendo altamente incerti i necessari investimenti in nuove capacità produttive, che potrebbero portare a un collo di bottiglia dell’offerta più a lungo termine per contrastare l’aumento della domanda.

Più vantaggi per oro e argento

Nonostante l’impressionante rally dei prezzi, l’argento è ben lungi dall’essere esaurito. Questo perché, spiega Salden, gli attuali livelli di prezzo dell’argento sono ancora del 50% al di sotto dei massimi del 2011, quando le misure di politica monetaria erano solo una frazione di quelle attuali. Infatti, il prezzo dell’argento potrebbe raggiungere i 40 dollari Usa per oncia troy nei prossimi anni. Inoltre, l’oro non ha ancora raggiunto i livelli di picco, con 2000 dollari Usa per oncia troy che entro la fine di quest’anno saranno ben al di sotto delle possibilità. Sono quindi possibili prezzi dell’oro superiori a 2200 secondo il manager di Vontobel Am poiché si aspetta che i tassi di interesse reali globali scendano ulteriormente nel 2021.

Oro visto come “scudo perfetto”

In particolare, l’oro è il metallo che sta salendo molto in questi ultimi giorni. Oggi ancora una seduta intonata al rialzo per l’oro (+0,8%) che viene visto come “lo scudo perfetto in caso di una nuova correzione dei mercati azionari”. Secondo l’analisi giornaliera di Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, “gli investitori stanno in qualche modo scommettendo contro le banche centrali poiché pensano che le valute siano ora iper-diluite rispetto al lingotto. Diversamente dal dollaro americano e da altre valute, l’oro non può essere stampato e gli investitori continuano ad acquistarlo. Il che sta innescando una volata sia del prezzo spot che dei futures legati al lingotto; entrambi sono ora a meno di 50 dollari dal loro record storico”.

De Casa sottolinea che la tendenza rimane fortemente rialzista, ma rimarca anche che alcuni indicatori tecnici stanno iniziando ad essere iper-comprati, dimostrando che il rally è stato particolarmente rapido. “In questa fase però non esiste ancora un segnale di correzione e l’indebolimento del dollaro sta aiutando ulteriormente la corsa dell’oro”, conclude l’esperto.

Assist da enormi Qe

L’incertezza sui contagi e sui possibili nuovi effetti sull’economia è un motivo più che sufficiente per spiegare il perché diversi investitori si stiano rifugiando nell’oro, bene rifugio per eccellenza. George Cheveley, Portfolio Manager della strategia Global Gold di Ninety One, commenta il trend dell’oro: “L’economia globale sta attraversando una situazione di incertezza senza precedenti e questo ovviamente sostiene le quotazioni dell’oro, bene rifugio per eccellenza. A giugno, il metallo giallo ha visto un aumento del 2,9% chiudendo il mese a circa 1.781 dollari americani per oncia, il livello più alto degli ultimi dieci anni circa. I titoli auriferi, rappresentati dal Nyse Arca Gold Miners Index, hanno fatto anche meglio, crescendo del 6,3% nel corso dello stesso mese”.

Cheveley ha aggiunto di essere ottimista “sulla commodity perché i prezzi stanno ricevendo adeguato sostegno, in particolare grazie all’enorme quantitative easing, sia monetario sia fiscale, introdotto dai governi e che proseguirà nei prossimi due anni. Pertanto, considerate l’incertezza sulle dinamiche del coronavirus e la ricerca di rifugi sicuri da parte degli investitori, riteniamo che i prezzi dell’oro saranno ben supportati e potranno anche crescere ulteriormente nei prossimi due anni. Non solo: pensiamo che il settore aurifero nel suo insieme si trovi nello stato migliore degli ultimi vent’anni o anche di più. Perché? Perché si sta concentrando su operazioni di allocazione del capitale efficaci, che generano buoni flussi di cassa e restituiscono parte di tale liquidità agli azionisti. Tutto questo non è un caso, ma succede perché le grandi aziende come Barrick e Newmont sono consapevoli che questa è sempre più la direzione che dovrebbero percorrere, concentrandosi sulla generazione di margini e di flussi di cassa piuttosto che solo sull’aumento dei volumi, qualunque sia il costo. Quindi vediamo un certo numero di aziende molto interessanti che, dopo aver pagato i debiti, stanno generando buoni flussi di cassa e continuano a investire in esplorazioni per individuare nuovi asset, del tutto necessari se il mercato avrà sempre più bisogno di oro”.