Mercati toccano nuovi record ma rimane incertezza per diffusione coronavirus
Nuovi record storici per Wall Street e nuovi massimi annui per i principali listini europei. Il Ftse Mib non solo ha superato i top 2020 ma ha addirittura oltrepassato la barriera storica dei 24.500 punti, livello mai raggiunto dal lontano ottobre 2009. Gli investitori si sentono rassicurati dalle misure di sostegno all’economia prese da Pechino per contrastare le ripercussioni dell’epidemia di coronavirus, il cui bilancio non smette di peggiorare. In tutto il mondo il bilancio delle vittime sale a circa 1.500, a fronte di un totale di casi confermati pari a 65mila.
Sul fronte commerciale, il 14 febbraio scorso Pechino ha reso operativa la decisione di dimezzare i dazi su alcuni prodotti importati dagli Stati Uniti, valutati 75 miliardi di dollari circa. Si tratta del primo passo concreto dopo la firma di una tregua commerciale con gli Stati Uniti. Inoltre, la People’s Bank of China, banca centrale della Cina, ha tagliato il tasso di interesse sui suoi prestiti a medio termine, mentre il ministro delle finanze Liu Kun ha reso noto che il governo sta valutando tagli alle tasse mirati e, anche, aumenti della spesa pubblica.
Intanto Moody’s ha rivisto al ribasso di due/decimi di un punto percentuale l’outlook sulla crescita del Pil delle economie del G20, portandolo al ritmo del 2,4% nel 2020. Le stime sul Pil cinese del 2020 sono state tagliate al 5,2%, mentre quelle del 5,7% per il 2021 sono state lasciate invariate. La paura del contagio, ha aggiunto l’agenzia di rating, condizionerà in modo negativo il commercio cinese.
Nelle prossime sedute, l’attenzione degli operatori continuerà ad essere incentrata sulla diffusione del coronavirus e sui primi dati anticipatori del mese di febbraio, come i Pmi, che incorporano i primi effetti della crisi cinese sulla fiducia delle imprese occidentali. Infine, da monitorare con attenzione la situazione in Gran Bretagna dopo il rimpasto di governo. Con il cambio del Ministro del Tesoro si aprirebbero le porte ad un piano di stimolo fiscale nel Regno Unito per il 2020.
In questo contesto i trader hanno apprezzato le crescenti fluttuazioni delle borse europee. Il più scambiato nella scorsa settimana con 24 contratti e circa 1,1 milioni di euro di controvalore è risultato il Turbo Long (Isin NL0014040123) legato al Dax con scadenza prevista per il 17 giugno 2020. Il prodotto presenta una leva di circa 5 volte, in virtù di un livello strike a 11.000 punti euro e distanza dal Knock Out del 20%. Sempre tra i certificati a leva, ma in ottica ribassista, è stato premiato il Turbo Short (Isin NL0014034902) legato al Dax con 31 contratti e circa 765 mila euro di controvalore (scadenza prevista per il 17 giugno 2020). Il prodotto presenta una leva importante che è arrivata a circa 13 volte, in virtù di un livello strike a 14.750 punti e distanza dal Knock Out del 7%.
Wall Street rimane sempre nel mirino degli investitori. È stato infatti molto scambiato, con 25 contratti e 1 milione di euro di controvalore, il Turbo Long (Isin NL0014088569) sul Nasdaq 100 con scadenza prevista per il 17 giugno 2020. Il prodotto presenta una leva importante che è arrivata a circa 10 volte, in virtù di un livello strike a 8.750 euro e distanza dal Knock Out del 9%. Infine, i trader hanno apprezzato il Turbo Long (Isin NL0014086654) legato al S&P 500 (scadenza 17 giugno 2020). Il certificato presenta una leva di circa 11 volte, in virtù di un livello strike a 3.100 punti e distanza dal Knock Out del 9%. Ammonta a circa 914 mila euro il controvalore scambiato su questo prodotto, per un totale di 18 contratti.