Mercati scettici all’indomani del vertice franco-tedesco

Il tanto atteso vertice franco-tedesco all’Eliseo tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel delude i mercati. La prima risposta è arrivata ieri sera da Wall Street che ha chiuso la seduta in rosso, con l’indice Dow Jones e l’S&P500 che hanno ceduto rispettivamente lo 0,67% e lo 0,97%. Questa mattina Tokyo ha invece fermato le lancette a 9.057,26, registrando una flessione dello 0,55%. Fredda anche la reazione delle Borse del Vecchio continente: in apertura l’indice Ftse ha segnato un ribasso dell’1% a 5.303,22 punti, seguito dal Cac40 di Parigi in calo dello 0,87% a 3.202,74 punti. A Francoforte il Dax è scivolato dell’1,44% a quota 5.908.
Il summit tra Frau Merkel e il presidente transalpino ha confermato le attese della vigilia, lasciando poco spazio alle sorprese. Il messaggio principale emerso è stato molto chiaro: difendere la moneta unica europea, la sua credibilità, per cercare di entrare nella storia come la prima unione monetaria di tutti i tempi ad avere retto.
Secondo gli analisti di Fxcm, sono quattro i temi di riflessione e le proposte avanzate dall’accoppiata Merkel-Sarkozy durante l’incontro bilaterale di ieri.
Innanzitutto, il pareggio di bilancio deve essere inserito nella Costituzione di tutti i Paesi della zona euro. “Questa proposta ci sembra buona, equa e intelligente e sarebbe una cosa che riusciremmo ad ottenere anche qui in Italia, se la classe politica accettasse l’idea di non dover per forza di cose vivere sulle spalle degli italiani, ma si guadagnasse il giusto compenso per i servizi prestati, andando a tagliare quella miriade di spese inutili”, commentano da Fxcm nella nota diffusa questa mattina. Un altro tema importante è stato la possibilità di istituire una tassazione sulla transazioni finanziarie che entrerebbe in vigore l’anno prossimo e creare un governo economico della Zona Euro. Entro fine settembre i ministri del Tesoro dei due Paesi presenteranno una proposta più dettagliata.
Nessun ammorbidimento sul fronte eurobond, ovvero titoli di debito comuni all’Eurozona. Ieri è arrivato ancora una volta il “no” della cancelliera tedesca e del presidente dell’Eliseo alla proposta relativa alla loro emissione. “Dobbiamo riguadagnare la fiducia, passo dopo passo. Non credo che gli Eurobond possano aiutarci in questo senso”, ha detto Angela Merkel. Della stessa idea Sarkozy che ha ribadito che “si tratta di strumenti concepibili solo alla fine di un processo di integrazione, istituirli ora equivarrebbe a ripetere gli errori del passato”.
I due leader nel ribadire “la determinazione nella difesa dell’euro” hanno inoltre annunciato che i rispettivi Paesi d’ora in avanti coordineranno le proprie politiche fiscali.
i mercati rispetto ai problemi contingenti. Ne sono convinti gli analisti di Intesa Sanpaolo, secondo i quali “a ridurre il potenziale effetto rassicurante dell’incontro hanno contribuito anche i dati usciti ieri mattina, come il Pil tedesco e dell’Eurozona al di sotto delle attese. E aggiungono: “il richiamo al rigore fiscale durante l’incontro franco-tedesco si scontra dunque con la realtà di una crescita che, se c’è, arranca parecchio”.