Mercati nel sell-off: Equita fiuta il rimbalzo entro fine anno, i consigli di Intermonte
Le sim italiane fanno il punto della situazione dopo il violento sell-off che si è abbattuto sui mercati, soprattutto durante il terzo trimestre dell’anno. Nel periodo luglio-settembre il Ftse Mib, l’indice guida della Borsa di Milano, ha perso il 28% della sua capitalizzazione. I settori che hanno sovraperformato in settembre sono le utilities e le banche, ma quest’ultime venivano da un agosto pessimo. “Le migliori performance sono state favorite da situazioni speculative come Bpm, Ansaldo Sts e Edison, mentre titoli ciclici come Tenaris, Saipem e Fiat Industrial hanno messo a segno le prestazioni peggiori”, fa notare Intermonte.
All’inizio dell’ultimo trimestre 2011 il principale market mover resta la crisi del debito in Europa ma, rispetto al mese scorso, Equita vede due notizie positive, una positiva e l’altra solo potenziale. “Il progresso concreto è l’approvazione a larga maggioranza dell’EFSF in Germania – ricorda la sim milanese – mentre quello potenziale è rappresentato dalla formidabile pressione diplomatica che l’Unione Europea sta subendo per risolvere la crisi non solo da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, ma anche dai cosiddetti BRIC”.
Questi spiragli di luce, però, sono controbilanciati “dalla certezza che i prossimi dati macro, soprattutto nel Vecchio Continente, saranno assai deboli”, scrive Equita. Il deterioramento della congiuntura è un aspetto analizzato anche da Intermonte, che prevede per il 2012 una flessione del Pil italiano pari all’1%. Ma dopo le pesanti vendite dei primi nove mesi dell’anno, in che direzione andranno i mercati? “Non vanno dimenticati i fattori tecnici e questi giocano secondo noi a favore di un rimbalzo del mercato – è la view di Equita -, perché il peso azionario nei portafogli è decisamente basso e le vendite indiscriminate hanno ormai raggiunto anche quei settori fino a qualche settimana fa giudicati relativamente difensivi come lusso e capital goods”.
Intermonte si concentra sui singoli titoli quotati a Piazza Affari. Il broker nota un aumento del rischio sulle società in stretto contatto con i mercati emergenti che sono al di sopra della loro media degli ultimi dieci anni, come Tod’s, Ferragamo e Piaggio. “Ci aspettiamo un downside sugli utili del comparto ciclico (in particolare per quanto riguarda Fiat, Fiat Industrial, Pirelli e Prysmian), mentre continuiamo a preferire le utilities difensive con un dividendo elevato e sostenibile. In questo quadro preferiamo Terna, Snam Rete Gas e Atlantia rispetto a Enel e Enel Green Power“. Infine, Intermonte vede un potenziale upside su alcune storie di ristrutturazione come Edison, Finmeccanica e Impregilo.