Mercati finanziari: i temi caldi del rientro secondo Exane
2. Una conseguenza diretta di tutta questa liquidità è, molto probabilmente, che essa supporterà il recente rimbalzo delle materie prime. Negli ultimi mesi si é registrato un significativo aumento dei prezzi delle materie prime (+ 32%) e del Brent (+30%), favoriti da fenomeni di siccità negli USA e dalle aspettative di interventi di policy easing. A causa di cio’ il potere d’acquisto dei consumatori potrebbe risentirne a fine anno con conseguente impatto sulla crescita globale.
3. La crisi dell’Eurozona continuerà ad essere sotto i riflettori. Come é logico aspettarsi dato che i responsabili politici europei dovranno far fronte ad un “autunno ad alta velocità”. Allo stadio attuale numerosi punti non sono ancora chiari. Quanto tempo ci vorrà per istituire un organismo di supervisione bancaria? Quanta parte del debito sovrano utilizzato per ricapitalizzare le banche sarà trasferito all’ESM? L’ESM verrà implementato non appena l’organismo di supervisione sarà annunciato o solo dopo che quest’ultimo sarà istituito e messo in opera (cosa che potrebbe richiedere trimestri e anche anni)? Difficilmente tali riposte arriveranno prima del Summit Europeo del 18 / 19 ottobre. Nel frattempo l’attenzione continuerà a focalizzarsi sulla “storia infinita” sulla Grecia, con il pagamento della prossima tranche e il sempre più probabile OSI, e sull’elevato ammontare di debito che arriverà in scadenza in Italia e in Spagna ad ottobre.
4. Le prossime elezioni americane e il fiscal cliff dovrebbero diventare un tema d’attualità. Nonostante una crescita economica non brillante, Barack Obama conduce ancora i sondaggi. Molto probabilmente Obama resterà alla casa bianca mentre diversa sarà la maggioranza al Congresso. Ad elezioni concluse, il Congresso avrà poco tempo per raggiungere un accordo sull’aumento delle tasse e sui tagli alla spese che dovrebbero entrare in vigore il prossimo anno. Continuiamo a pensare che molti investitori non stiano ancora valutando correttamente l’impatto negativo nel 2013 del fiscal cliff sull’attività economica, impatto aggravato dalla limitata capacità del settore privato di compensare il tightening fiscale.