Notizie Indici e quotazioni Mercati europei tentano il rimbalzo: Grecia e Cina le ‘sorvegliate speciali globali’

Mercati europei tentano il rimbalzo: Grecia e Cina le ‘sorvegliate speciali globali’

10 Dicembre 2014 09:30
Prove di rimbalzo per i principali mercati europei, trascinati al ribasso ieri dal tonfo della Borsa di Atene che ha perso quasi 13 punti percentuali. Di fronte all’incertezza politica in Grecia e al continuo calo delle quotazioni del petrolio, oltre che ai crescenti timori circa le prospettive congiunturali globali, negli investitori è prevalsa l’avversione al rischio ed è andato in scena un sell-off globale.
Nel Vecchio Continente oggi il risveglio è stato migliore e ora prevalgono i segni positivi: tra le migliori Piazze finanziarie spicca il Dax di Francoforte che segna un rialzo dello 0,7 per cento. Rialzi più contenuti per il Ftse 100 e il Cac40 che salgono rispettivamente dello 0,32% e dello 0,28 per cento. 
Intanto si continua a monitorare da vicino la situazione ellenica. La Borsa di Atene viaggia ancora in ribasso, con gli indici principali che cedono oltre 2 punti percentuali, dopo il crollo di ieri (il peggior flop dal 1987). A pesare l’incertezza dello scenario politico dopo che il premier Antonis Samaras ha indetto in anticipo le elezioni per il presidente della Repubblica. Una sconfitta del premier, secondo gli osservatori, spalancherebbe le porte alle elezioni generali anticipate. 
Nel frattempo Samaras ha annunciato il nome del candidato del governo per le presidenziali: ossia Stavros Dimas, 73 anni, ex commissario europeo ed ex ministro degli esteri. Nel corso di un discorso televisivo il premier ha dichiarato che le elezioni sono un modo per  “rimuovere l’incertezza e ripristinare la stabilità politica“.
Nel mirino degli investitori rimane anche la Cina. Oggi in primo piano il rallentamento dell’inflazione ai minimi a 5 anni: l’indice dei prezzi al consumo a novembre ha mostrato un progresso annuo pari all’1,4%, in rallentamento dal +1,6% di ottobre. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un invariato su base mensile. L’indice dei prezzi alla produzione sempre a novembre ha segnato un calo annuo pari al 2,7%, in accelerazione rispetto al -2,2% di ottobre.